Per l’attaccante argentino del Barcellona confermati i problemi cardiaci. Il suo nome va ad aggiungersi ad un lungo elenco di calciatori. Tra di loro c’è un super campione
Per il Barcellona piove sul bagnato. Prima l’addio di Messi, poi l’inizio balbettante in campionato e in Champions League con l’esonero del tecnico Koeman ed ora, il problema cardiaco che ha costretto Sergio Aguero a fermarsi. Il fuoriclasse argentino, fiore all’occhiello dell’ultima campagna acquisti della società catalana, si è fermato durante la sfida casalinga contro l’Alaves per un problema cardiaco. Il giocatore “è stato sottoposto a un percorso diagnostico e terapeutico dal dottor Josep Brugada. Non è disponibile per la nazionale – si legge nel comunicato pubblicato dal Barcellona – e nei prossimi tre mesi verrà valutata l’efficacia del trattamento per determinare il suo percorso di recupero”.
Sergio Aguero rischia un lungo stop. Per alcuni media spagnoli sarebbe addirittura in dubbio il suo rientro in campo. Saranno decisivi i prossimi mesi. Non mancano esempi di calciatori che hanno avuto a che fare con disfunzioni cardiache. Alcuni hanno risolto i propri problemi, altri sono stati costretti ad abbandonare la loro carriera anzitempo. Le immagini di Eriksen, colpito da un’aritmia ventricolare durante l’ultimo Europeo, sono ancora fresche nella memoria di ogni appassionato. Il fantasista danese dell’Inter si è sottoposto ad un intervento per l’installazione di un defibrillatore sottocutaneo e difficilmente potrà tornare a giocare in Italia, dove i controlli medici sono molto più severi che all’estero.
Diversi i calciatori bloccati dai medici italiani dopo che, nelle visite mediche, erano emersi valori problematici. Nel 2011 Antonio Cassano fu fermato per 5 mesi dopo un intervento a causa di una sofferenza cerebrale su base ischemica. Nel 2015 toccò allo juventino Stephen Lichtsteiner, colpito da un’aritmia cardiaca durante una gara di campionato contro il Frosinone. Per lo svizzero intervento chirurgico e un mese e mezzo di stop.
Nell’Inter si sono registrati i casi di Nwankwo Kanu e Khalilou Fadiga, entrambi bloccati dal tempestivo intervento dei medici nerazzurri. Purtroppo però non tutti i casi sono stati preventivamente diagnosticati. In Italia hanno perso la vita Pierpaolo Morosini (giocatore del Livorno morto nel 2011) e Davide Astori, capitano della Fiorentina scomparso nel 2018.
Tra i paesi meno soggetti a controlli rigidi c’è proprio la Spagna. Diversi i casi di calciatori bloccati da altre federazioni dopo le visite mediche e giudicati idonei per la Liga. Come Eguren, centrocampista uruguaiano proveniente dal Villarreal e acquistato dalla Lazio nel mercato di gennaio del 2010. Il mediano non superò le visite mediche in Italia, ma continuò regolarmente la sua carriera in Spagna. Nazione che ha pianto la morte di Antonio Puerta, difensore del Siviglia colpito da arresto cardiaco nel 2007 durante la prima gara di campionato. Nel 2008 fu il turno di Ruben de la Red, centrocampista del Real Madrid e della nazionale spagnola che si accasciò al suolo durante una partita di Coppa del Re. Il mediano si risvegliò in ospedale, ma non rimise più piede in campo.
Miguel Garcia, difensore del Salamanca, subì un arresto cardiaco in campo durante il match contro il Betis Siviglia. Il pronto intervento dei medici fu decisivo. Nell’agosto del 2009 il calcio spagnolo fu sconvolto dalla morte del capitano dell’Espanyol Dani Jarque, che fu colpito da un arresto cardiaco dopo un’amichevole giocata con il Napoli in Italia.
Problemi cardiaci anche per l’ex capitano della nazionale spagnola Iker Casillas, che nel 2019 (quando giocava nel Porto) fu colpito da un infarto durante una seduta di allenamento. Episodio che sancì la fine della sua carriera.
LEGGI ANCHE > Cristiano Ronaldo e Georgina, annuncio a sorpresa
Nell’elenco dei calciatori che hanno subito un intervento al cuore c’è anche un nome a sorpresa. Un fuoriclasse assoluto che ha superato i problemi cardiaci in tenera età, prima di affermarsi a grandi livelli: Cristiano Ronaldo. Il cinque volte pallone d’oro ha scoperto di avere una tachicardia congenita nel 1998. Un problema legato a disfunzioni nel battito cardiaco. A tredici anni si sottopose ad un delicato intervento chirurgico che gli permise di giocare ancora al calcio.