Gabriele Bianchi in aula per l’omicidio di Willy Monteiro. Il giovane ha raccontato la sua versione dei fatti.
Il processo per l’omicidio di Willy Monteiro continua ed in aula è stato ascoltato Gabriele Bianchi. Il giovane è accusato insieme al fratello Marco, Francesco Belleggia e Marco Pintarelli di aver preso parte al pestaggio che ha portato alla morte del 21enne.
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Come riferito da Fanpage, Bianchi ha ammesso di aver dato un calcio al petto a Cenciarelli (altro ragazzo coinvolto in questa aggressione), ma ha anche detto di non aver mai colpito Willy. “Mi pento di quanto fatto e chiedo scusa alla famiglia e al ragazzo stesso – le sue parole – quando sono arrivato ho visto che guardava fisso mio fratello e Omar e avevo paura che potesse colpirli. Per questo ho sferrato un calcio e l’ho fatto finire su una macchina“.
La posizione dei fratelli Bianchi (Marco è stato ascoltato poco prima di Gabriele ndr) è quella più grave, ma entrambi non ci stanno. “Siamo stati giudicati dalla feccia di Colleferro – ha detto Gabriele in Aula secondo quanto scritto dall’Adnkronos – ci hanno dato dei mostri senza conoscerci e anche i nostri amici sono stati influenzati da questa situazione e manipolati dai genitori […]“.
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Parole che sono davvero molto simili a quelle del fratello Marco. Il giovane ha ammesso in aula di aver colpito Willy al fianco (e non al petto ndr) e sottolineato di “aver detto sempre la verità e soprattutto non sono un mostro […]. Io sono uno che non ha paura della galera e se sbaglio pago. Ammetto sempre le mie responsabilità“.
Il processo continuerà nei prossimi giorni e saranno ascoltate anche altre persone su quanto successo quella notte a Colleferro. Al termine di queste udienze toccherà ai giudici emettere la propria sentenza e ci aspettiamo delle condanne dure.