In Svizzera monta la polemica: i proprietari di un locale nel Canton Vallese hanno subito delle sanzioni clamorose
Il nome di un ristorante nel Canton Vallese, il Walliserkanne di Zermatt, popolare stazione sciistica nel Canton Vallese in Svizzera, è in prima pagina da giorni. Il motivo? I gestori si sono rifiutati di controllare il Green Pass ai clienti, dichiarando il proprio locale “aperto a tutti” e hanno subito sanzioni clamorose. Una gogna mediatica accompagnata da iniziative durissime.
L’ingresso al ristorante è stato murato con dei blocchi di cemento e la polizia ha presidiato per giorni la struttura. Ma l’eco mediatico non ha fermato i gestori del locale, che ignorando le disposizioni, hanno deciso di rimanere aperti. Ivan A. e i suoi genitori Nelly e Andreas A. non si sono arresi e hanno continuato la loro battaglia. Hanno sfidato la legge e le autorità, rimanendo aperti e sfruttando i blocchi di cemento come banchi per servire gli aperitivi alla loro clientela.
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Tutto questo mentre in Svizzera (nelle cui piazze monta la protesta), così come nel resto del mondo, ci si divide tra chi li demonizza e chi li esalta come eroi della resistenza. Anche in Italia la notizie è diventata immediatamente virale e sta facendo molto discutere sui social e nei dibattiti televisivi.
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La vicenda del ristorante svizzero e dei sui tre gestori, continua a creare divisioni ed è destinata a nuovi colpi di scena. Inevitabili. Gli esercenti sono stati arrestati il 31 ottobre scorso e rilasciati quattro giorni dopo, poichè il tribunale non aveva ritenuta necessaria la carcerazione preventiva. L’ordine di chiusura del ristorante Walliserkanne – secondo quanto riportato dalla stampa elvetica – è in scadenza, ma la sua riapertura resta in dubbio. Ai tre proprietari è stata infatti ritirata la licenza da esercenti. “La comunità ha ritirato la patente da ristoratore a tempo indeterminato”, ha confermato Frederic Favre, capo del dipartimento vallese per la Sicurezza, le Istituzioni e lo Sport.