Zerocalcare cintura nera di Netflix: enorme successo ma tante polemiche

È ancora polemica sulla nuova serie prodotta da Netflix, scritta e illustrata dal noto fumettista romano Zerocalcare.

Zerocalcare – Notizie.com

Dopo le superflue critiche diffuse sui social, da molti utenti, riguardo l’uso del romanesco, la nuova serie Netflix, Strappare lungo i bordi, è ancora al centro del dibattito social. La causa sarebbe la presenza della bandiera del Pkk/Ypg nella camera da letto del protagonista Zero, che ha suscitato lo sdegno di molti media turchi, che addirittura hanno definito la scelta scandalosa, come ha scritto la testata giornalistica Sabah: “Scandalo dopo scandalo da Netflix. Nella serie di cartoni animati Strappare lungo i bordi, che ha iniziato a trasmettere sulla piattaforma il 18 novembre, si è vista la bandiera dell’organizzazione terroristica PKK appesa alla porta e al muro”.

Michele Rech, in arte ZeroCalcare, non si lascia, però, intimorire dalle accuse, e commenta saggiamente su Twitter: “Madonna regà ma come ve va de ingarellavve su sta cosa”, e ancora: “Niente sta cosa del romano li ha fatti sbroccà”, allegando al tweet lo stralcio di un quotidiano turco in evidente polemica con la serie.

Zerocalcare – Notizie.com

La serie Netflix più vista in Italia

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Infondo non è straordinario che l’autore appoggi pubblicamente la questione curda: non è ha mai fatto mistero. Chi lo ha letto in passato conoscerà sicuramente Kobane Calling, il reportage che narra il suo viaggio in Rojava, pubblicato da Bao Publishing nel 2015; così come l’uso del dialetto romano è una scelta stilistica che ha adottato sin da La profezia dell’armadillo, il suo primo libro, pubblicato da Graficart nel 2011, e che ha vinto il premio Gran Guinigi nella categoria “migliore storia breve”.

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Quel che è straordinario invece è che la sua prima serie animata stia riscuotendo così tanto successo da risultare la serie Netflix più vista in Italia, lasciando in coda persino la famosissima Squid Game coreana, che al momento si trova al settimo posto; mentre Netflix, da ieri, per mostrargli solidarietà, gli ha affidato i suoi account social per dodici ore.

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