Il vicedirettore de Il Giornale e conduttore televisivo si scaglia contro le misure restrittive del Governo: “Roba da matti, così si scende all’inferno”
Non ha paura di esposi, né tanto meno di prendere posizioni. Quello che pensa, dice, senza filtri e senza alcun timore di creare imbarazzo. Crede fermamente in quello che afferma e, come ogni buon giornalista, porta dati e documenti. E in questo caso specifico non è da meno il vice-direttore de Il Giornale Nicola Porro che, a Notizie.com, esprime tutta la sua riluttanza per le decisioni prese dal Governo per evitare la salita dei contagi.
“Sono allibito – dice subito -, siamo in un paese che fa tanto il liberale quando è tutto tranne che liberale. Andiamo dietro come pecoroni a gente come Draghi e Speranza, il ministro della Salute che ancora dice che siamo il “paese dei Migliori“. E poi che fanno? Limitano la libertà delle persone senza un motivo vero e preciso. E sia ben chiaro, io sono vaccinato e chi non lo fa è un cretino, ma questa roba del green pass o inserire delle restrizioni a chi non si vaccina lo trovo idiota e pure talebano“.
Il giornalista non accetta la superficialità che sembra esserci su questo tema, quando in realtà le cose dovrebbero essere spiegate in modo differente, invece non è così: “Vaccinarsi non è un atto di responsabilità, ma una scelta e un atto di difesa individuale. Vi faccio un esempio: ma non vaccinarsi è un reato? No. Anzi, fino a prova contraria, non farlo in questo paese è ancora lecito e voi, Draghi e Speranza che fate, limitate lo stesso la libertà dell’individuo che tu stesso Stato mi dai. Ribadisco, se tu Stato mi dai la possibilità di non vaccinarmi perché tutto d’un tratto mi levi dei diritti come andare al bar o al ristorante o a fare una passeggiata dal 6 dicembre al 15 gennaio? Lo trovo assurdo e una contraddizione schifosa”
E ancora: “Io sono obbligato a non uccidere una persona, se lo faccio vado giustamente in galera. Sono obbligato a non rubare, se lo faccio vado in galera. Non sono obbligato a vaccinarmi, ma tu mi obblighi a non andare da nessuna parte a meno che non mi vaccino, cosa che non sono obbligato a fare. Questa è una malattia tremenda e sia chiaro, io in quel periodo tra il 6 dicembre e il 15 gennaio potrà fare ogni cosa, ma è altrettanto vero che c’è ancora la liturgia del terrore. Stiamo scendendo all’inferno a piccoli passi, qui c’è una “polizia” politica, tipica dei regimi. E sinceramente lo trovo assurdo”.