Tarantino sfrutta la nuova frontiera degli NFT per mettere all’asta scene inedite di Pulp Fiction e la Miramax, in risposta, rivendica la proprietà della sceneggiatura e lo cita in tribunale.
Da sempre, le aste relative a opere d’arte, sono costante terreno di accese discussioni sul rapporto tra il valore in sé e il prezzo percepito dai possibili compratori. Questa volta la trama si infittisce ulteriormente, a causa dell’entrata in scena di una recente frontiera digitale, quella degli NFT(Non Fungible Token). Questa nuova tendenza consiste nel rendere visibile un particolare contenuto digitale al solo possessore, proteggendo il contenuto attraverso un contratto digitale. Le implicazioni nel mercato dell’arte vanno aumentando e Quentin Tarantino sembra averlo intuito, dimostrandosi al passo con i tempi. Il celebre regista trova affascinante la possibilità di “condividere qualcosa di specifico con coloro che lo acquistano”e vuole sfruttare tale possibilità per vendere all’asta, dalla sceneggiatura di Pulp Fiction, alcuni stralci inediti mai inseriti nella pellicola, accompagnati da un suo commento audio, in cui svela numerosi segreti sulla realizzazione del suo film più apprezzato.
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La Miramax contro Tarantino
Unico intoppo, oltre alle numerose questioni etiche e morali emerse, è rappresentato dalla Miramax. La famosa casa di produzione, proprietaria dei diritti di Pulp Fiction, cita Tarantino in una causa allo scopo di determinare, grazie al contratto redatto nel 1993, la proprietà della sceneggiatura. La questione interessa, non solo i fan più fedeli del regista, ma più in generale, l’intero mercato legato agli NFT, rischiando di divenire un fondamentale precedente, in grado di influenzare future transizioni.
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Purtroppo le chance di Tarantino sembrano scarseggiare, poiché, nonostante sia un terreno ancora parzialmente inesplorato dalla legge, numerosi avvocati si sono espressi, dichiarando che, se il contratto firmato da Tarantino nel 1993, dovesse avere le medesime caratteristiche abitualmente presenti in contratti dello stesso genere, la cessione dei diritti d’autore causerebbe un totale controllo da parte della Miramax, in quanto a gestione e commercializzazione, intera o parziale, della sceneggiatura.