L’ok al vaccino per i bambini divide e crea scetticismo: Marco Travaglio si schiera in maniera netta e spiega il suo pensiero.
L’ok dell’Ema sul vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni divide. Non solo l’opinione pubblica, ma anche le famiglie, che chiedono chiarezza sulla sperimentazione. L’aumento dei contagi stringe infatti il focus sui contagi nelle fasce dei più giovani e dei piccoli, e in Italia già prima di Natale potrebbero partire le somministrazioni delle prime dosi. Continuano intanto i monitoraggi e la raccolta dei dati per scongiurare alcuni rischi, ma i dubbi per molti permangono.
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Interrogato sul tema, Marco Travaglio ha detto la sua come spesso accade in maniera netta e drastica. Ha espresso il suo pensiero, dicendosi fortemente contrario alle somministrazioni nella fascia d’età che coinvolge i più piccoli, motivando il suo pensiero con dati che fanno riflettere.
Vaccino ai bambini, Travaglio durissimo: “Neanche se mi puntassero una pistola”
“Al momento se avessi un bambino piccolo non lo vaccinerei neanche con una pistola puntata alla tempia”. Travaglio boccia così l’ok dell’Ema al vaccino Pfizer, e rincara la dose spiegandosi meglio. “Il perché è semplice. Non mi fido, e ho sentito dire e contraddire troppe cose in merito nei mesi scorsi per avere un quadro chiaro”.
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Il riferimento è alla sperimentazione, che secondo Travaglio è stata effettuata su un campione troppo ristretto per fornire dati chiari. “Non posso accontentarmi di un test su 3mila bambini – ha affermato –, aspetto che ne abbiano vaccinati qualche centinaia di migliaia. Non vorrei che poi ci dicessero ci siamo sbagliati come è successo con Astrazeneca dopo la morte di Camilla“.
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