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ESCLUSIVA – Rienzi, fondatore Codacons: “Juve in B? La nostra posizione…”

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Carlo Roscito

Continuano le reazioni sull’indagine che ha coinvolto il club bianconero. Donzelli, uno degli altri presidenti Codacons, ha chiesto la retrocessione in Serie B e la revoca degli scudetti in caso di illecito confermato. 

Carlo Rienzi, fondatore Codacons, sull’inchiesta che ha coinvolto la Juventus

Operazioni sotto osservazione per una somma totale di 282 milioni di euro. La Juventus è finita nell’occhio del ciclone dopo il blitz della Guardia di Finanza alla Continassa e l’accusa formulata dalla Procura di Torino. Analizzati movimenti di mercato e plusvalenze fittizie riguardanti il biennio che va dal 2019 al 2021. Delle presunte irregolarità che hanno visto Marco Donzelli, uno dei presidenti della Codacons, a commentare così la vicenda che ha coinvolto il club bianconero: “Parliamo di un impianto accusatorio grave, la Juventus ha dominato in Italia negli ultimi anni, se verrà confermato che si sia avvantaggiata in modo illegittimo nei confronti del club avversari, allora non ci sarebbe stata una regolarità nei campionati di calcio conclusi con lo scudetto della stessa Juve”. Dichiarazioni che avevano preceduto l’intenzione da parte della Codacons: “A tutela dei tifosi abbiamo deciso di presentare un esposto all’Antitrust, chiederemo la retrocessione in Serie B della Juventus e non solo, anche la revoca degli scudetti conquistati con movimenti illeciti”. 

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“Non ho letto le carte, ma è stata espressa la nostra posizione”

Carlo Rienzi commenta le parole di Marco Donzelli sulla Juventus

Una posizione sposata da Carlo Rienzi, fondatore di Codacons (nonché altro presidente in carica), contattato in esclusiva dalla redazione di notizie.com. Pieno appoggio a Donzelli nonostante non abbia ancora approfondito la delicata questione: “Non me ne sono occupato, non ho studiato le carte. Ma Donzelli è presidente come me, lui è il dominus, può dire tutto quello che riguarda la nostra posizione”. Il caso è appena scoppiato, le polemiche si sono accentuate negli ultimi giorni, continuano ad arrivare reazioni su ogni fronte. Le accuse mosse alla Juventus sono di false fatturazioni e falso in bilancio, tra gli indagati ci sono il presidente Andrea Agnelli, Pavel Nedved, l’ex ds Fabio Paratici, ora in carica al Tottenham, e anche altri tre dirigenti dell’area finanziaria. La Consob e la Covisoc avevano già effettuato in precedenza degli accertamenti, i pubblici ministeri Mario Bendoni, Cirio Santoriello e l’aggiunto Marco Gianoglio stanno coordinando l’inchiesta. 

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