Dura contestazione dei tifosi abruzzesi al termine di Pescara-Lucchese. Il patron sbotta con dichiarazioni sorprendenti
Cinque vittorie, sette pareggi e quattro sconfitte, con ventidue punti in sedici giornate. Prestazioni e numeri che hanno portato il Pescara al settimo posto in serie C. Un inizio di stagione altamente deludente, per una squadra che era partita con i favori del pronostico e con l’obiettivo di recitare un un ruolo da protagonista nel gruppo C della Lega Pro. Ma le prestazioni dei biancazzurri non hanno mai convinto e sono state oggetto di critiche e contestazioni In primis dei tifosi, che nel weekend hanno dato sfogo alla loro rabbia.
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Dopo lo 0-0 interno contro la Lucchese, si è scatenata la rabbia del pubblico abruzzese, sempre molto vicino alla squadra, ma particolarmente esigente verso i propri giocatori e la dirigenza. Fischi, cori e urla contro la presidenza, contestata dall’inizio della gara fino al fischio finale. Una contestazione condivisa anche dal tecnico Gaetano Autieri. “Eravamo molto nervosi. Qualcuno è abituato e reagisce in maniera diversa a queste situazioni. I tifosi hanno ragione a contestare è un momento in cui non meritiamo gli applausi”.
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Parole non condivise dal presidente Daniele Sebastiani, che dopo novanta minuti di fischi, attacchi e insulti è sbottato davanti ai microfoni. “Se c’è qualcuno pronto a mettere le firme sulle fideiussioni e sulle garanzie che oggi sono del sottoscritto, sono pronto a farmi da parte anche stasera. Mi sono scocciato di venire allo stadio a prendere contestazioni e offese personali. Adesso basta. D’ora in poi non prenderò più nessuna decisione per questa società e fino a quando ci sarò io Auteri resterà l’allenatore del Pescara. Quando poi arriveranno altri, io tornerò allo stadio da tifoso. Io ho messo a disposizione le mie quote e aspetto che venga qualcuno al mio posto”. Domenica prossima il Pescara sarà impegnato sul campo del Grosseto senza Drudi e Rizzo, espulsi.