AIDS, il Covid frena la lotta all’Hiv: il dato preoccupa sempre più

La pandemia ostacola la prevenzione: ben 6 casi su 10 vengono scoperti in netto ritardo. Sono aumentate le chiamate al numero verde, c’è disinformazione e il report è allarmante. L’OMS spera di sconfiggere l’epidemia entro il 2030.

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Il Covid frena la lotta all’Hiv: test effettuati 6 volte su 10 in ritardo

Le conseguenze della pandemia: sta rallentando la prevenzione delle altre malattie. Tra queste l’Aids, il dato è preoccupante e per certi versi più grave rispetto a quello di 40 anni fa quando non esistevano le cure. Con il Covid vengono infatti diagnosticati in ritardo ben 6 casi su 10. Sono i numeri riportati dal Policlinico Gemelli di Roma: aumentate le donne italiane infettate dal virus, così come sono cresciute le categorie “insospettabili” contagiate, vale a dire professionisti e studenti universitari. Un problema allargato che colpisce soprattutto la fascia d’età dai 25 ai 29 anni. L’Oms ha fissato come obiettivo quello di terminare l’epidemia di Aids entro l’anno 2030: a oggi non c’è ancora un trattamento adeguato. 

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La preoccupazione: “6 volte su 10 c’è ritardo nei test”

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L’Oms spera di sconfiggere l’epidemia di Aids entro il 2030

Il Covid, dicevamo. Claudio Mastroianni, presidente di Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), nonché professore ordinario di malattie infettive a Roma, ha confidato quanto la pandemia in corso abbia accentuato la problematica: “L’infezione da Hiv il 60% delle volte ora viene scoperta tardi, purtroppo i test effettuati sono molto meno a causa del Covid. Questa è una questione che va risolta, fare più test è fondamentale, esistono farmaci tollerabili e potenti che possono garantire il benessere per tutta la vita alle persone risultate positive all’Hiv”. 

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Aumentate le chiamate al numero verde: “C’è disinformazione”

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A causa del Covid diventa più complicato ostacolare l’Hiv

L’allarme è stato riscontrato anche grazie alle numerose telefonate ricevute dal Telefono Verde AIDS (800-861061) nel 2021: sono state ben 6.219. L’età media è di 35 anni, le chiamate per l’83,6% sono di uomini che chiedono informazioni riguardo alle modalità di trasmissione e le procedure di testing. Alla disinformazione collettiva purtroppo si è aggiunto il Covid a frenare il processo di prevenzione. 

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