Un gioiello stimato almeno 300mila euro e delle posate d’argento: guerra nella famiglia Boncompagni Ludovisi per l’eredità
Il patrimonio del compianto Boncompagni continua ad accendere gli animi. Questa volta, ad essere oggetto di contenzioso è il famoso diadema indossato ad ogni occasione mondana e il servizio di argenteria messo in piazza durante le cene natalizie. Oggetti preziosi che portano il segno di una generazione e che sono al centro di una delle numerose contese giudiziarie che vede, questa volta, al centro Rita Jenrette, vedova del principe Nicolò e di don Bante, uno dei tre figli del nobile deceduto nel 2018. Jenrette ha citato in giudizio Bante, Francesco e Ignazio, gli altri due figli del marito. Bante, a sua volta, ha denunciato l’ultima moglie del padre con l’accusa di essersi appropriata del gioiello stimato almeno 300mila euro e delle posate d’argento. Oggetti che, secondo Bante, rientrano nel patrimonio “Casa Boncompagni”.
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A riportare la faccenda è Il Corriere della Sera, che informa come ad averla vinta è stata proprio Jenrette. Il pm ha chiesto infatti l’archiviazione dall’accusa di appropriazione indebita per Jenrette che, in quanto vedova, avrebbe ereditato quei beni. Bante, assistito dall’avvocato Luca Montanari, si è opposto. Sta di fatto che il testamento non trova traccia delle volontà del defunto, che non ha lasciato disposizioni sui suoi averi.
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Intanto, un’altra notizia riguarda il Casino dell’Aurora, di proprietà proprio della famiglia Ludovisi dall’inizio del 1600. Dopo la morte del principe Nicolò Boncompagni Ludovisi nel 2018, la villa è diventata oggetto di una disputa ereditaria ed è ora stata messa all’asta, con un valore stimato di 471 milioni di euro e un’offerta di partenza fissata a 353 milioni di euro. È la principessa Rita Jenrette Boncompagni Ludovisi, terza moglie del principe, ad accompagnare la stampa nella visita di quella che è la casa in cui abita da 18 anni. La villa contiene tra le altre cose il dipinto murale di Caravaggio che raffigura Giove, Plutone e Nettuno intorno al globo terrestre con i segni zodiacali, opera dalla datazione incerta. Si tratta di una pittura a olio su muro di circa 3 metri.