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Cronaca

Clamoroso in Canada: i voti dei bianchi valgono meno

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Paolo Colantoni

Un sindacato degli insegnanti ha pubblicato un video in cui spiega un nuovo regolamento, che pondera i voti in base al colore della pelle

In Canada un clomoroso caso di razzismo GettyImages

“Il mio voto vale quanto il tuo”. Quante volte, nelle discussioni tra amici o nei dibattiti televisivi, abbiamo ascoltato questa frase? La battuta, stavolta, rischia di essere completamente smentita, alla luce di una clamorosa decisione presa in Canada da un sindacato degli insegnanti della provincia dell’Ontario.

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Qualcuno l’ha definito un vero e proprio attacco alla democrazia, mascherato sotto un nome diverso: “sistema per perpetuare il suprematismo bianco”. Per cui, il sindacato ha deciso di porre rimedio a questa storica ingiustizia. Da adesso in poi nella votazioni interne, i voti dei bianchi varranno di meno. Voti ponderati, quindi, a seconda del colore della pelle del votante. Il sistema è spiegato anche in un video, pubblicato sulle principali piattaforme social.

Il video della discordia

Attraverso una serie di slide viene spiegato nel dettaglio il nuovo regolamento. Ai 20 membri del consiglio direttivo del sindacato viene proposto di includere il Diwali, una festività Hindu-buddista, tra i giorni di permesso per lo staff. Si vota e la proposta viene rigettata. 13 voti contro 7. Ma il colpo di scena è dietro l’angolo: nel video si vedono 4 membri del consiglio non bianchi (indigenous, black and racialized) che hanno votato a favore della proposta. Grazie al nuovo regolamento, i voti dei non-bianchi valgono sempre il 50%, anche se sono 4 membri su 20. Voti che permettono alla proposta di passare. 

Nel video sembra tutto scontato e semplice (nelle slide tutto si vedono da facce sorridenti e soddisfatte), ma la realtà è completamente diversa. Negli Stati Uniti e in Canada si è scatenando il finimondo e le pagine social del sindacato sono state prese d’assedio dopo la pubblicazione del video e della notizia. Il profilo Twitter del sindacato promotore dell’iniziativa è andato in tilt ed è stato costretto a chiudere, diventando non accessibile agli utenti. Cosa succederà ora? La proposta cadrà o verrà rilanciata? Aspettiamo il prossimo video.

 

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Paolo Colantoni