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Politica

Belgio, la proposta di legge pro-Lgbt che fa discutere

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Paolo Colantoni

Impazza la polemica su una proposta di legge nata in Belgio. L’opinione pubblica si divide. E in Italia monta la contestazione

Una proposta di legge in Belgio sta facendo discutere tutta Europa. Il governo fiammingo sta pensando di togliere l’indicazione del sesso nei documenti. Una proposta di legge pro-Lgbt, firmata anche da alcuni ministri e che potrebbe superare l’impasse successiva alla sentenza della Corte costituzionale belga, che nel 2019 aveva bocciato una legge pro-trans. Il parlamento belga si sta dividendo tra l’ipotesi di aggiungere una X oltre alle indicazioni dei sessi maschile e femminile, oppure togliere direttamente l’indicazione del genere.

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La proposta di legge ha diviso l’opinione pubblica. Anche in Italia. Tra i più critici Vittorio Sgarbi: “Cancellare il sesso dai documenti è una iniziativa che fa il paio con quella tentata dalla Commissione Europea sul Natale, è una erosione dei valori cristiani, è da condannare l’idea di sradicare dati culturali, che potrebbero anche essere politicamente non corretti ma che rappresentano per il mondo cristiano quei valori che invece il mondo islamico non accetterebbe mai di cancellare”. Per Sgarbi,i musulmani non rinuncerebbero mai alle loro prescrizioni, se i cristiani ci rinunciano è chiaro che saranno sopraffatti: fra cento anni saremo tutti islamizzati”, ha dichiarato all’Adnkronos.

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Di parere opposto è Vladimir Luxuria: “Quando compilo l’F24 per pagare le tasse si richiede, oltre a nome e cognome, di barrare la casella M o F. E io mi sono sempre chiesta…se pago le tasse, le pago. Punto. Perché interessa all’Agenzia delle Entrate sapere se sono maschio o femmina. Stessa cosa vale per il voto. Quando si va a votare perché ci deve essere la suddivisione maschio-femmina”.  Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia, è nettamente contrario alla proposta belga: “La tentazione che arriva dal Belgio di voler ribaltare le tavole della verità trasformando il falso in vero è estremamente preoccupante. Cancellando il sesso dalle carte d’identità non si fa altro che eliminare l’identità reale di una persona. Insomma, una mascheratura”.

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