Parla il portavoce dei Vigili del fuoco, Cavaliere della Repubblica dal 2014: “Oggi un momento di incontro. Non è vero che i Vigili del fuoco non hanno timore, ma sanno gestire la tensione durante gli interventi”.
4 dicembre, Santa Barbara. Una giornata speciale soprattutto per i vigili del fuoco: è la loro patrona, eletta poiché “protettrice di chi si trova in pericolo di morte improvvisa”. Da chi poteva essere scelta, se non dai pompieri? Vengono definiti “eroi”, è forse il termine più appropriato, anche perché in quella condizione di rischio tremendo ci si ritrovano per salvare la vita altrui. Le canzoni dedicategli sono diventate dei cori: “Il pompiere paura non ne ha!”, si ripete nel ritornello. “Non è vero”, risponde in esclusiva a notizie.com Luca Cari, responsabile della Comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. “Il pompiere, la paura, ce l’ha eccome. Quella di un vigile del fuoco senza timori è un’idea che c’è nell’immaginario collettivo. Il pompiere ha paura, ma la sua capacità sta nel gestirla. Se ne ha troppa può bloccarsi, se non ne ha al contrario rischia di essere avventato. Il vigile del fuoco, con le sue competenze, riesce a gestire i momenti e le tensioni nel corso degli interventi. La canzone in questione non è quella ufficiale, però viene cantata e fa veramente piacere”.
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Cari sottolinea l’importanza della data odierna: “C’è l’aspetto religioso, poi anche quello che va oltre. È l’unica festa dei vigili del fuoco, un momento di incontro, ci si riunisce in tutte le sedi e in tutte le caserme d’Italia. Torna il personale che è in pensione, è presente sia chi è in servizio, sia chi non lo è. Si sta con le famiglie. Stamattina a San Pietro c’è stata la celebrazione nazionale con il capo del Dipartimento e del Corpo. Contemporaneamente la cerimonia si svolge in tutte le nostre sedi”.
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A Cari, nel 2014, è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica a seguito degli interventi per il naufragio della nave Concordia. Il 13 gennaio saranno trascorsi 10 anni esatti da quella tragedia: “È stata un’esperienza incredibile, toccante, per tutti i vigili del fuoco protagonisti, soprattutto per i primi 8 che entrarono nella nave sapendo che sarebbe affondata. Sono rimasti lì tutta la notte per salvare il maggior numero di persone possibile. Non si sono tirati indietro! Sono cose che restano dentro come anche il crollo del Ponte Morandi o l’incidente ferroviario di Viareggio. In tutte le emergenze, dalla più piccola alla più grande, i pompieri mettono sempre la stessa determinazione e la stessa abnegazione”.