L’anziano si trovava nella sua abitazione: i malviventi hanno fatto irruzione in casa e lo hanno colpito con diverse armi
Gravissimo fatto di cronaca avvenuto a Milano, dove è stato ucciso un anziano nella propria abitazione. A rendere più macabra la notizia è la modalità con cui l’82enne è stato ucciso da (si presume) un gruppo di malviventi. L’uomo è stato ritrovato cadavere all’interno della propria abitazione, situata in un condominio di via Giulio Romano, a Milano.
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L’anziano (di 82 anni) abitava in un appartamento al settimo piano. Da una prima e sommaria ricostruzione, effettuata dai carabinieri del Nucleo Radiomobile (prontamente accorsi sul luogo del delitto), alcune persone si sarebbero introdotte nella casa, grazie ad un foro praticato nella porta d’ingresso. Per realizzarlo i malviventi si sarebbero aiutati con una motosega. Una volta dentro l’abitazione avrebbero colpito più volte l’uomo, con diverse armi: un coltello e (soprattutto) la stessa motosega, con la quale si sono accaniti sull’anziano.
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I carabinieri hanno ritrovato vicino al corpo senza vita dell’ottantaduenne due coltelli insanguinati e la motosega. Gli assassini si sono immediatamente dati alla fuga, facendo perdere le loro tracce. Rilievi e indagini sono attualmente in corso da personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Milano. Si cercano testimoni, pronti a fornire descrizioni più dettagliate degli eventi. La vittima era incensurata: nessun precedente penale e nessun contatto con la malavita organizzata.
Gli inquirenti tengono viva ogni pista e stanno indagando su tutti i fronti. Sarà comunque l’autopsia a chiarire le cause della morte. A chiamare i carabinieri, in serata, sono stati i vicini di casa allarmati dal rumore, mentre altri condomini hanno avvertito i vigili del fuoco perché preoccupati dal fumo proveniente dal piano. E’ possibile che fosse provocato dal rotore della lama sull’acciaio. L’azione è durata pochi minuti. Sarebbe già esclusa l’ipotesi della rapina, mentre diventa sempre più concreta la possibilità che l’anziano conoscesse il suo aggressore.