Thomas Massie, deputato repubblicano, ha postato sui social una foto vicino l’albero di Natale imbracciando armi da fuoco. Critiche bipartisan
Una foto che fa scattare la bufera. Thomas Massie, deputato repubblicano che rappresenta il Kentucky alla Camera Usa, ha postato su Twitter una foto con alcuni suoi familiari sotto l’albero di Natale. Tutti sorridenti e felici. Ma quella che sembrava una classica foto natalizia, nasconde un altro significato. La famiglia Massie imbracciava vari tipi di armi d’assalto davanti all’ albero di Natale ornato da ghirlande. “Ps. Babbo Natale, per favore porta munizioni come regalo”, è il commento che accompagna l’immagine su Twitter.
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La foto ha fatto immediatamente il giro del mondo. Soprattutto perchè negli Stati Uniti si discute da anni (ma con maggior forza nell’ultimo periodo, alla luce della sparatoria avvenuta recentemente in Michigan) sull’eccessivo utilizzo delle armi da fuoco. Le stragi sono all’ordine del giorno. Spesso causate dall’utilizzo di armi, date in mano con troppa facilità a tutti. Associazioni, attivisti e politici, da tempo sono pronti alla battaglia e la foto pubblicata da Massie, ha scatenato ulteriori reazioni.
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La foto di Massie ha suscitato le critiche e l’indignazione di diverse persone: soprattutto di esponenti democratici e dei genitori di vittime di sparatorie scolastiche, come quella appena avvenuta in Michigan, la peggiore dal 2018 (quattro morti e sette feriti). “Scandaloso”, ha scritto l’esponente democratico John Yarmuth. Commento seguito a ruota dall’attivista Fred Guttenberg, la cui figlia è rimasta uccisa nella sparatoria di Parkland nel 2018. L’uomo ha postato una sua “foto di famiglia”, accanto a quella del luogo dove è stata sepolta.
Manuel Oliver, padre di un’altra vittima della stessa strage, ha dichiarato che questa immagine rappresenta “una grande parte del problema” e “dovrebbe insegnarci chi eleggere”. Dissenso anche da parte di alcuni repubblicani, come Adam Kinzinger, secondo cui “non si tratta di un sostegno al diritto di detenere armi” ma di “feticismo”