Atreju, la Meloni ospita Di Maio: “Mai paura del confronto”

Il Ministro degli esteri presente per la prima volta alla manifestazione di Fratelli D’Italia. La Meloni: “Siamo sempre aperti a tutti”

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia (GettyInages)

Giorgia Meloni ha inaugurato la versione natalizia di Atreju, la manifestazione che ogni anno, dal 1997, riunisce il gruppo portante di Fratelli d’Italia. Quest’anno per  la prima volta in versione invernale rispetto al tradizionale appuntamento di settembre. La leader di FdI ha salutato il pubblico: “Atreju è una manifestazione che ha nel suo dna la capacità di confronto – ha detto – perché le identità forti non hanno mai paura di confrontarsi“. Poi ha presentato gli ospiti del primo dibattito sul lavoro: il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti che ha detto Meloni “ad Atreiu è un habituè”; poi Luigi Di Maio, titolare della Farnesina alla sua prima volta alla manifestazione della destra e Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia,” di casa qui” ha detto Meloni.

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“Non è la prima volta che invitiamo i principali leader di partito – aggiunge -. Atreju è una manifestazione estremamente aperta, e io sono sempre stata convinta che le identità forti non abbiano mai paura di confrontarsi con gli altri. In 23 anni lo abbiamo ampiamente dimostrato”. La Meloni ha parlato poi della corsa al Quirinale. “Non credo che questo sia il luogo nel quale si parli di questo. Sicuramente però – aggiunge – siamo qui per parlare di quale sia la responsabilità della politica nell’elezione del capo dello Stato. In troppi pensano che serva un presidente della Repubblica capace magari di mantenerli al potere anche se perdono le elezioni. Io invece cerco un capo dello Stato che faccia il suo lavoro, che faccia rispettare la Costituzione, che faccia rispettare le regole, che difenda la sovranità nazionale perché questa è ancora una nazione sovrana. E sicuramente parliamo di quanto conta il popolo in queste scelte”. La Meloni ribadisce che,noi eravamo per l’elezione diretta del capo dello Stato, siamo per il presidenzialismo. Quello che sta accadendo negli ultimi mesi, con un Parlamento che ormai non serve più a niente, non viene preso in considerazione su nulla, dalla manovra al Pnrr, secondo me non è più accettabile. E quindi forse bisogna interrogarsi se la nostra attuale forma sia adeguata al contesto”, conclude Meloni

Giorgetti: “Posti di lavoro a rischio”

Il Ministro Giancarlo Giorgetti – GettyImages –

A prendere la parola è poi il Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. “Comincia a manifestarsi secondo me quello che è il rischio connesso alle opportunità delle rivoluzioni digitali ed energetiche, l’entrata in crisi dei settori maturi e tradizionali. Lì ci sarà un problema di perdita di posti di lavoro in futuro. Per questo motivo, abbiamo introdotto una misura che io ho voluto, che permette a chi ha bisogno di lavoro, di assumere i lavoratori dei tavoli di crisi con decontribuzione totale. Credo che questa possa essere una forma in qualche modo per alimentare un mercato del lavoro anche e soprattutto nei confronti di questi lavoratori che hanno 50 anni d’età e un’esperienza e una formazione non più utilizzabili nelle nuove professioni”. Giorgetti ha poi continuato. “Questo governo può “promuovere l’intrapresa, fare in modo che tanti giovani aprano la partita Iva e accettino il rischio connesso di avviare un’attività. Stiamo ad aspettare il posto di lavoro a tempo indeterminato? Probabilmente andrà a sparire. Se stiamo ad aspettare i posti creati dallo Stato, stiamo sbagliando a capire”.

Di Maio: “La Meloni più affidabile di Salvini”

Di Maio
Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio (Instagram)

Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha invece ribadito la fiducia al Premier Draghi. “Un governo di unità nazionale può andare avanti solo se guidato da una personalità di straordinaria forza e Draghi e’ Draghi, non c’è nessuno che possa sostituirlo alla guida di un governo di unità nazionale”. Chiusura dedicata a Luigi Di Maio. Il Ministro degli esteri ha difeso il reddito di cittadinanza. Penso che nessuno sarà mai in grado di abolirlo, al massimo gli cambieranno nome. In questa fase storica, attenzione alle tensioni sociali, questo è uno strumento che aiuta una fascia di popolazione che per due terzi non è abile al lavoro e non ci sono solo nel Sud ma in tutte le aree periferiche del nostro paese. Credo che i correttivi arriveranno sempre di più”. Poi, sul futuro: “Al di là di chi ci sarà al governo, l’Italia col Pnrr si è impegnata di qui al 2026 a raggiungere precisi obiettivi su occupazione giovanile, femminile, tasso di mobilità. Noi abbiamo 230 mld da spendere – ha concluso Di Maio –  questa legislatura se arriva alla fine naturale, che è 2023, poi c’è un’altra legislatura con il governo che ci sarà che deve continuare a raggiungere quegli obiettivi. Quindi politicamente siamo tutti uniti e non c’è da inventarci e tirare fuori un altro coniglio dal cilindro”. Chiusura dedicata ad una battuta sui leader del Centrodestra. “Io in questo momento temo molto di più che nel centrodestra ci sia una profonda spaccatura sul Quirinale, soprattutto ad opera di Matteo Salvini, che in questo momento non so quanto possa essere affidabile. Sicuramente io reputo più affidabile Giorgia Meloni”.

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