Mughini ai tifosi del Napoli: “Odiate la Juve? Non posso farci nulla”

Il noto opinionista televisivo intervenuto in una trasmissione campana: “L’antipatia non mi riguarda. Lo sport mi ha insegnato tutto”

Giampiero Mughini -GettyImages-

Calcio, sport e cultura. Giampiero Mughini a 360°. Il noto opinionista tv, tifosissimo bianconero, è intervenuto in una trasmissione televisiva campana, parlando di Napoli, del rapporto con la Juventus e di tanti temi. “Napoli è una delle grandi città della storia italiana. L’Italia è fatta di apporti diversi, ha Trieste, Milano, Venezia, Bologna, Torino, e poi ha il regno delle due Sicilie di Napoli che è stata una grande capitale europea nel 700″.

Intervenendo ai microfoni di Canale 21, Mughini ha avuto modo di parlare direttamente ai tifosi napoletani, da sempre rivali dei bianconeri “Non vi è simpatica la Juventus? Non vi posso aiutare, non posso farci nulla. Degli imbecilli di tifo bianconero hanno una antipatia verso Napoli e viceversa? Non mi riguarda, per me nello sport a fine partita ci si scambia la stretta di mano. Per me lo sport è stato più importante del liceo, che non mi ha insegnato nulla”. La Juventus in questa stagione sta stentando. “Non te lo ha consigliato il medico di vincere lo Scudetto ogni anno, 9 anni sono sufficienti, forse in matematica non sei un genio. Ci sono stati valorosi avversari che di volta in volta sono stati battuti, 9 scudetti uno migliore dell’altro, lo sport è così. Non restare prigioniero del tuo campanile, ti perdi la bellezza della vita. E’ dura essere battuti vero? Noi eravamo andati in Serie B ed eravamo andati per una porcata che ci era stata fatta, perché conosco bene l’argomento. Andando in Serie B una squadra è stata distrutta, siamo risaliti e abbiamo vinto 9 volte, va bene così. A me sembrava che questo fosse l’anno del Napoli, ma… “.

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Mughini è un uomo del sud, nato a Catania. “Ho vissuto la condizione della provincia meridionale. Quando io ero ragazzo i libri che uscivano in Italia, scusatemi il termine ma intendo Milano e il nord, arrivavano a Catania dopo 20 giorni. Per questo me ne andai, ma a 23 anni ero già stato a Parigi per un po’ di tempo e quindi non ero più meridionale. A Catania è sepolta mia madre, ma sin dall’inizio mi sono sentito italiano. Mi appartiene Torino, Firenze, Trieste, Napoli ci mancherebbe, e la Sicilia di Pirandello. Catania veniva definita la Milano del Sud molti anni fa. Non mi sento siciliano, mi sento italiano. La cucina italiana è meravigliosa, è un coacervo di cucine regionali una più straordinaria dell’altra. Vai a Genova e mangi cucina ligure, vai a Bologna e mangi la cucina bolognese, a Napoli trovi il ben di dio, poi c’è la Puglia che è meravigliosa”.

Mughini su Cruciani e Sgarbi

Giampiero Mughini, intervenuto a Canale 21 – GettyImages-

Nel corso della trasmissione a Giampiero Mughini è stato chiesto di commentare diversi argomenti e di giudicare altri volti noti dello spettacolo. E come al solito non si è tirato indietro. Su Cruciani: “Lo conosco meglio delle mie tasche, lo conoscevo prima che diventasse famoso. Ho apprezzato l’avvio anticonformista della sua trasmissione. Attualmente ha ancora molto seguito, ma non riesco più ad ascoltarlo. La sua trasmissione è una galleria di orrori umani dove sfilano mostri che lui esalta. Ma lui sta a casa sua e fa quello che vuole”. Su Sgarbi:Non parlo male di una persona assente. Ci ho litigato una volta ma era una totale stupidaggine. I programmi sono relativamente piatti, e allora per animarli fanno di tutto perché Tizio con Caio se ne dicano quattro. Io esercito una dose di disprezzo intellettuale che mi immunizza nei confronti di interlocutori da quattro soldi che incontro in televisione. Ma il disprezzo non è per chi la pensa diversamente da me, ma da chi interpreta un ruolo da due soldi. Io non mi arrabbio mai per queste sciocchezze, a volte alzo la voce . Mi arrabbio continuamente quando vedo un lavoro fatto male, una persona non all’altezza del compito, una trasmissione ricca di porcate”.

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Chiusura sulle differenze tra il calcio di oggi e quello passato: “Dire il calcio di una volta non ha senso, lo sport evolve. Omar Sivori mi diceva che quando giocava nella Juventus e poi nel Napoli, quando aveva la palla il difensore restava a 5 metri perché avevano paura di un tunnel. Oggi gli arriverebbero 3 giocatori addosso, le difese attuali paralizzano anche il miglior attaccante. Se prima andavano a 10km/h, oggi vanno a 40. Il VAR attualmente qualche errore lo ha eliminato, adesso vedi anche un risvolto di camicia in fuorigioco, ma questa è una porcata. Il fuorigioco deve essere palese.”

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