Pescarese minaccia Immobile con un coltello: la reazione è inaspettata

Il bomber biancoceleste fu aggredito e minacciato in spiaggia a Francavilla a Mare mentre era con la famiglia

Ciro Immobile aggredito in spiaggia vicino Chieti (GettyImages)

Aggredito, minacciato con un coltello e insultato solo perchè laziale. Ciro Immobile subì, nel luglio 2018 un aggressione sulla spiaggia di Francavilla a Mare in provincia di Chieti. Il bomber laziale si stava rilassando con la sua famiglia, quando è stato raggiunto da un tifosi del Pescara. L’atavica rivalità tra i sostenitori abruzzesi e i biancocelesti, ha portato l’uomo a comportarsi in maniera incredibile vero il centravanti della Nazionale, campione d’Europa in Inghilterra.

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Ieri Immobile (che non ha mai presentato nessuna denuncia) era presente a Chieti in tribunale, per il processo a carico del tifoso pescarese. L’attaccante della Lazio ha ricostruito i fatti dinanzi al giudice monocratico Nicoletta Mariotti. Il tifoso abruzzese di 32 anni è accusato di minacce aggravate dall’uso di un coltello, circostanza che ha reso procedibile d’ufficio il reato, e dal porto abusivo del coltello stesso. Immobile ha voluto perdonare il tifoso. Non si è costituito parte civile ed era accompagnato dall’avvocato Maurilio Prioreschi.

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Immobile perdona il tifoso

Ciro Immobile Lazio

Immobile ha ricostruito la vicenda: mentre era in spiaggia l‘uomo si è avvicinato e gli ha chiesto di potergli parlare in privato e, al suo diniego, ovvero “io gli ho detto non ti conosco, non ho niente da dirti, se mi devi dire qualcosa dimmela qua perché sto con la mia famiglia”, il tifoso del Pescara ha iniziato ad insultarlo per la sua la sua militanza nella Lazio. Il 32enne, si allontanò, ma dopo poco tornò brandendo un coltello, “un normale coltello da cucina – ha detto ancora Immobile – era come un gesto intimidatorio, da lontano, non si è mai avvicinato più di tanto a me, sia perché l’amico lo teneva sia perchè lui non voleva farlo veramente”. E quanto alla frase “ti ammazzo”, che il 32enne avrebbe pronunciato mentre teneva il coltello, “non mi ricordo, credo di no” ha risposto il calciatore alla domanda se fosse stata pronunciata. “L’importante è che non è successo niente, che la mia famiglia sta bene, ero preoccupato più che altro per loro – ha detto Immobile lasciando l’aula del Tribunale – Se fosse stato qualcosa di più grave probabilmente avrei agito, ma non è successo niente”. Una nuova udienza è stata fissata per il 24 giugno 2022.

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