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“Il Napoli mi ha bruciato la carriera”: parla il giovane prestato al Lille

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Francesco P

Parla Luigi Liguori, inserito dal Napoli nell’affare Osimhen: duro attacco ai partenopei e frasi che faranno discutere.

Victor Osimhen – GettyImages-

Luigi Liguori è un giovane attaccante del 1998. Fu inserito nello scambio che portò Osimhen dal Lille al Napoli, insieme ad altri 2 compagni di squadra. Quella trattativa rientra nelle indagini sulle plusvalenze che stanno creando il terremoto nel calcio italiano. C’è qualcosa in quell’affare che non convince. Liguori fu valutato 4 milioni per ammortizzare la pesante spesa affrontata dai partenopei, ma le sue parole, in una lunga intervista ai microfoni di Repubblica, scatenano il caos.

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Ha raccontato dettagliatamente ciò che accadde in quell’affare. Dichiarando che il suo sogno di andare al Lille per disputare le coppe europee, si è infranto immediatamente. Oggi Liguori gioca in eccellenza, e in Francia non c’è mai stato. 

Liguori accusa il Napoli: “Mai stato al Lille, non volevo andare”

Viktor Osimhen con la maglia del Napoli (Getty Images)

“Mi chiamò il Napoli invitandomi a Castel Volturno. Mi dissero che dovevamo parlare”. Liguori, che all’epoca del trasferimento era in prestito alla Fermana, chiarisce gli aspetti di quella vicenda. “Mi offrirono due opzioni. Rinnovare per un anno e restare oppure andare al Lille e firmare per 3 anni. Ho accettato e il 30 giugno ero un calciatore dei francesi”. Poi però è accaduto qualcosa. “Non siamo mai andati al Lille. Il Napoli ci disse che volevano 3 giovani, e che avevano pensato a noi, ma non sapevamo cosa accadeva”.

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Oggi Luigi Liguori gioca all’Ercolano e accusa. “Ci sentiamo spesso con gli altri due ragazzi che rientrarono in quell’affare – ha svelato a Repubblica – e ci diciamo che ci hanno bruciato la carriera. Al Lille non siamo mai andati, ci hanno mandato i contratti per firmarli a Castel Volturno. A quel punto non volevamo più andare ma ci dissero che avremmo dovuto lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita. Quella firma ha cambiato tutto”. Accuse durissime quindi, che potrebbero essere inserite in una inchiesta sempre più pesante.

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