A Lissone, nell’International Broadcast Centre della Lega, è andato in scena un incontro tra i giornalisti e il designatore degli arbitri: “Non abbiamo nulla da nascondere, ma bisogna accettare la soggettività di alcune decisioni”. Fatto un bilancio sulle prime 17 giornate di campionato. Ieri un primo esperimento durante Verona-Empoli di Coppa Italia.
Gianluca Rocchi, designatore arbitrale della Serie A e della Serie B, ha annunciato che verranno introdotte importanti novità che riguarderanno i direttori di gara e il Var. A Lissone, dove c’è l’International Broadcast Centre della Lega, è andato in scena un incontro con i giornalisti durante il quale l’ex fischietto internazionale ha spiegato: “Il nostro obiettivo è quello di dare un’immagine diversa agli arbitri. In futuro cercheremo anche pubblicamente di fare ascoltare quello che sono i nostri dialoghi dalla sala Var. Vanno migliorate tante cose dettate dall’inesperienza, però siamo soddisfatti di come i giovani impiegati stiano rispondendo”. Ieri, nella sfida di Coppa Italia tra Verona ed Empoli (finita 3-4 per la squadra di Andreazzoli), è stato deciso che le comunicazioni audio in questione tra l’arbitro (Dionisi) e il Var (Irrati) potessero essere ascoltate da una ristretta cerchia di persone. Un esperimento di quello che accadrà in futuro per rendere sempre più trasparenti le decisioni e le interpretazioni durante le partite di calcio. Potrebbe sparire (forse) una buona dose di polemiche.
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“Non abbiamo nulla da nascondere”
Non sono stati dati riferimenti temporali, ma Rocchi ha voluto specificare le intenzioni della classe arbitrale: “Non abbiamo nulla da nascondere, ecco perché vogliamo che in futuro si possano sentire i nostri dialoghi”. Gli hanno chiesto spiegazioni sui mancati interventi del Var in alcuni match passati alla storia per errori evidenti: “Se l’arbitro prende una decisione sbagliata, il Var corregge l’errore intervenendo. Ma non è semplice capire e quindi spiegare quella che è l’interpretazione soggettiva, soprattutto se non si accetta che dietro al monitor c’è una persona che prende una decisione o un arbitro che in campo decide a prescindere da ciò che si possa pensare”. Insomma, bisogna comunque accettare la soggettività di certe decisioni. Dieci gli errori acclarati fino a questo momento in Serie A, Rocchi li ha mostrati – su tutti il rigore dato in Milan-Verona per “fallo” di Romagnoli su Kalinic – per fare il bilancio sulle prime 17 giornate di campionato.