Torna a parlare l’ex Ministro dell’Istruzione che si confessa: “I famosi banchi a rotelle? Li scelsero i dirigenti scolastici. Erano lì dal 2012, non certo dal 2020. Oggi ancora mi ringraziano”
Era tanto tempo che non parlava. Su di lei è stato detto di tutto e di più anzi, per certi versi, è stata uno dei personaggi politici più bersagliati negli ultimi due anni. Stiamo parlando di Lucia Azzolina, l’ex Ministro della Pubblica Istruzione del Governo Conte, rimasta in carica dal 10 gennaio del 2010 fino al 13 febbraio del 2021.
In occasione della ristampa del suo libro “La Vita Insegna“, con la preziosa prefazione di Liliana Segre, Lucia Azzolina ha incontrato Enrico Camelio, che l’ha intervistata per Notizie.com. L’ex Ministro ha ricordato e ripercorso quell’anno incredibile dove ha svolto il suo ruolo nel momento più difficile degli ultimi cinquant’anni. “Sono una persona solare – racconta la Azzolina – mi sono fatta da sola. Nel libro faccio riferimento al mio zaino, che ho fin dal liceo e per me è come una reliquia, sono quelle cose che ti fanno apprezzare i veri valori della vita, pensi che andavo a insegnare a scuola sempre con quello zainetto, mi scambiavano per una studente”.
LEGGI ANCHE >> L’appello di Zaia e Fontana al Governo: Solo così può funzionare
Per l’ex ministra una storia brutta e sofferta da ricordare: “Un giorno ci fu quello speronamento allo scorta quando c’era stato evento in Sicilia, ci hanno provato a buttare fuori strada. Se ho pensato di morire? Si, ho avuto paura, ho pensato a mia sorella lì per lì, per lei sarebbe stato complicato accettare, siamo molto unite. Non ho mai pensato di mollare, ma allo stesso tempo non ho fatto salire più nessuno con me, non volevo mettere in pericolo nessuno. Sono altruista, a maggior ragione se poi si tratta delle persone alle quali voglio bene e no voglio pensare che possano soffrire, questa cosa mi fa stare troppo male”.
LEGGI ANCHE>> Abusò di me con la scusa del tumore famoso ginecologo finisce in guai seri
E nel frattempo c’erano tante persone che la aggredivano verbalmente e la prendevano pure in giro, ma su questo vuole specificare una cosa: “Crozza e tanti altri, devo ammettere che quando li vedevo, se devo essere sincera mi facevano ridere e li apprezzavo, guardi che le dico”. Sul resto e sulle motivazioni del libro, lei la spiega così, con semplicità: “Durante il periodo del ministro ho sofferto perché non riuscivo a fare vedere chi fossi, uscivano una serie di “fake news” sul mio conto e a volte è stata colpa mia che non rispondevo a dovere e subito. Nessuno avrebbe mai scommesso che una persona che venisse da una famiglia umile potesse arrivare così lontano. Il libro è anche per dare un messaggio ai ragazzi che, malgrado le raccomandazioni, che esistono in Italia inutile nasconderlo, si può arrivare lontano senza aiuti. Se ce la metti tutta ce la puoi fare a trovare il lavoro che ti piace“.
Una delle vicende che nessuno gli ha perdonato e per la quale è finita sotto la graticola (anche qui gratuitamente e ingiustamente ndr) sono i famosi banchi a rotelle durante la pandemia. Una spesa folle, si diceva, ma Lucia Azzolina spiega per bene la verità una volta per tutte: “Non c’è nulla da nascondere. Il Cts (Comitato Tecnico Scientifico) ci disse che dovevamo mantenere il metro di distanza se volevano riaprire le scuole e i banchi doppi non favorivano il metro di distanza, quindi il Cts ci suggerì l’acquisto di banchi singoli. A quel punto io, da Ministro dell’Istruzione che stava a Roma, non avrei mai potuto sapere quanti banchi e quali banchi potessero servire in 40.000 plessi scolastici e ho fatto quello che tutti avrebbero fatto, chiedere ai dirigenti scolastici che hanno scelto tra i banchi che già c’erano e che venivano già utilizzati in Italia nelle scuole superiori italiane dal 2012, li faceva perfino vedere Piero Angela a Super-Quark, erano elogiati, ‘esistono nelle scuole del Nord Europa’, diceva. Peccato che l’informazione e la politica italiana li abbiano scoperti nel 2020. Comunque i dirigenti scolastici hanno scelto quello che volevano e hanno scelto 2000000 di banchi tradizionali e 400.000 sedute innovative. La cosa divertente rispetto a tutto ciò è che quando giro le scuole, oggi la prima cosa che mi fanno vedere i dirigenti scolastici sono i banchi, e di qualsiasi tipo siano eh, perché mi dicono, soprattutto al Sud, dove hanno cambiato il 70% di banchi, che quelli che avevano prima erano rotti, i bambini spesso si facevano male ed erano usati dai nonni. Quindi finalmente lo Stato italiano ha investito sugli eredi, meno male. Era ora”
LEGGI ANCHE>>Sorteggi Nations League, Italia nel girone di ferro: c’è ancora l’Inghilterra
Infine l’ex Ministro rivela quanti soldi sono stati spesi in quel periodo: “Sono stati Investiti nella scuola 10 miliardi di euro sotto il mio ministero. L’inglese nelle scuole? Con la riforma Gelmini sono spariti i docenti specializzati e oggi chi insegna inglese arriva da un corso di formazione di circa cinquanta ore. Non voglio generalizzare, ma non è idoneo l’inglese che si insegna ai nostri bambini e ragazzi”