Valentina Pitzalis potrà riacquisire le funzionalità dell’arto sinistro, grazie a Nexus, la protesi più evoluta al mondo
“Il sogno è finalmente realtà. Ora posso dire di essere una vera Wonder Woman”. Così, Valentina Pitzalis, ha condiviso con i suoi follower una notizia destinata a cambiarle, stavolta in meglio, la vita. Per la donna, 38 anni, di Carbonia, arriva un arto bionico, denominato “Nexus” che le permetterà di acquisire nuovamente le funzionalità dell’arto sinistro, grazie alle potenzialità dell’oggetto, tra i più evoluti al mondo. Proprio Valentina, che nel 2011 rimase terribilmente sfigurata dopo che l’ex marito le aveva dato fuoco con della benzina, è la prima persona in Italia a poter utilizzare questa tecnologia, a distanza di dieci anni dalla tragedia nella quale ha perso la mano.
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L’arto artificiale è stato studiato per lei dall’Officina Ortopedica Maria Adelaide di Torino mentre a coprire i costi ci ha pensato l’ ASL di Carbonia grazie a una raccolta fondi realizzata nove anni fa da Fondazione Doppia Difesa. La “mano” è stata presentata nel corso di una conferenza stampa in cui erano presenti anche Roberto Ariagno, direttore di Officina Ortopedica Maria Adelaide che ha consegnato la protesi a Valentina e Riccardo Perdomi, Presidente dell’Associazione FARE X BENE che da tempo si batte per sostenere la donna nel suo lungo e delicato percorso. La mano è stata definita potente e veloce, ed è stata progettata sulla base di numerosi dati che le permettono di essere anatomicamente proporzionata. Riesce ad afferrare gli oggetti con una buona presa, grazie alla rotazione del pollice che viene utilizzata in modalità dinamica simultaneamente. Grazie all’arto, Valentina dovrebbe riuscire a compiere movimenti naturali e fluidi, grazie anche a 14 modelli di presa e la possibilità di ricarica tramite un cavo USB.
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L’emozione di Valentina
“Sono felicissima e molto emozionata. Per me è un sogno che finalmente si avvera. Dopo 10 anni, ho di nuovo la mano sinistra e non vedo l’ora di imparare ad usarla al meglio. Ringrazio la mia famiglia, le persone a me care, le associazioni che mi hanno permesso di percorrere la strada, spesso in salita, per arrivare fino a qui. Ancora ho molto da fare e realizzare, ma ora posso dire di essere una vera Wonder Woman!”, ha detto Pitzalis. Ma, se per lei ottenere l’arto è stato più “semplice” grazie alla notorietà e la raccolta fondi, molti disabili non hanno la stessa fortuna. “Non è giusto che tutti i disabili, o comunque tutte le persone che hanno subito un’amputazione per via di un incidente o qualcos’altro come nel mio caso, debbano essere legati o dover rinunciare a un ausilio così importante per la vita perché i prezzi sono proibitivi e perché nessuno aggiorna questo tariffario. Io, se non avessi avuto la raccolta fondi, non mi sarei mai potuta permettere una cosa del genere. E trovo questo veramente ingiusto“, ha denunciato Valentina.