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ESCLUSIVA – Massimo De Santis: “L’Aia faccia chiarezza o sarà il caos”

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Paolo Colantoni

L’ex direttore di gara commenta gli episodi dell’ultimo turno: “La Var aiuta, ma non può essere risolutiva in casi come questi”

Massimo De Santis in esclusiva a notizie.com spiega le decisioni arbitrali – Ansa Foto –

Il gol annullato all’Atalanta durante la sfida con la Roma e il pareggio del Milan contro il Napoli non convalidato per la posizione (giudicata attiva) di Giroud, stanno continuando a far discutere. Nonostante l’utilizzo della Var, le scelte dei direttori di gara non sono state capite o semplicemente accettate, da tifosi e addetti ai lavori. Anche nel mondo arbitrlae c’è chi non è pienamente convinto che l’annullamento del gol di Kessie sia stata la scelta giusta. E’ il caso di Massimo De Santis, ex arbitro italiano, che ha commentato in esclusiva a Notizie.com, le decisioni dei direttori di gara.

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“I due episodi accaduti nella stessa giornata di campionato – ha confermato De Santis –  sono complicati da valutare. Sono quelle situazioni in cui il mezzo televisivo aiuta, ma fino ad un certo punto. Avere il supporto delle immagini è importante perchè ti permette di tornare indietro e verificare, ma la responsabilità resta tutta dell’arbitro. Per me va fatta una distinzione netta tra i due episodi”. Pochi i dubbi sulla rete atalantina, molte invece (secondo De Santis) le perplessità sul pareggio del Milan nel big match contro il Napoli. “Quello in Atalanta-Roma per me è più semplice da valutare: Palomino cerca di andare sul pallone e crea un disturbo all’avversario. Su quello di Giroud in Milan-Napoli la situazione è molto più complessa. Dovremo comprendere quanto il francese possa inficiare sui movimenti e il tentativo di entrare in azione del difensore del Napoli. Che sia fuorigioco non c’è dubbio, ma comprendere quanto Giroud possa disturbare il difensore azzurro e quanto voglia partecipare all’azione, diventa molto complicato. Dall’espressione devo dire che il difensore del Napoli non si preoccupa del disturbo che ha avuto da Giroud, semmai protesta per l’intervento subito. Ecco forse era più giusto soffermarsi sull’intervento dell’attaccante del Milan, che con un braccio si porta il difensore del Napoli a terra facendolo cadere. Era la situazione più facile da valutare, andando a rivedere le immagini”.

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“L’Aia deve intervenire e chiarire”

L’arbitro Massa circondato di milanisti dopo il gol annullato – Ansa Foto –

Come si potrà risolvere, una volte per tutte la questione relativa al fuorigioco? Qualcuno pensava che attraverso la Var i dubbi sarebbero stati tutti risolti. “E’ un problema dell’Aia. E’ lei che deve spiegare cosa accadrà in futuro: episodi di questo tipo sicuramente si ripeteranno e l’Aia, attraverso le persone preposte deve fare chiarezza e spiegare a tutti come gli arbitri si devono comportare. Ok la Var, ok la possibilità di rivedere se un calciatore è o meno in fuorigioco, ma il problema resta tutto sulle spalle degli arbitri che dovranno capire se il giocatore in fuorigioco partecipa attivamente oppure no. La domanda è: il giocatore del Napoli è disturbato da quello del Milan? Io non ne sono così convinto. Se fossi stato in campo avrei sfruttato le immagini per capire se Giroud aveva commesso fallo o meno. Li la Var aiuta”.

Ma l’Aia può riuscire a fare chiarezza su questi episodi? “Deve. Altrimenti si rischia di fare troppa confusione. Una soluzione potrebbe essere quella di stabilire che, se un giocatore in fuorigioco è vicino, praticamente a contatto con un difensore che cerca la giocata, bisogna sempre fischiare. Essere chiari, altrimenti si genera ulteriore confusione come accaduto nella finale di Nations League con la sfida Spagna-Francia”. Sul fuorigioco le immagini aiutano, ma non chiariscono al cento per cento ciò che succede. “E’ impossibile capire l’esatto momento in cui chi fa l’assist, tocca il pallone. E’ una questione di frame. Tutto è in mano all’operatore. Un fotogramma in più o uno in meno cambia tutta la prospettiva. A volte si guarda la posizione quando l’autore dell’assist mette il piede sul pallone, ma spesso quello non è il momento esatto in cui la sfera parte. Come facciamo a capire se quel fotogramma appartiene al momento in cui il pallone è già stato spostato o si deve ancora spostare? Non lo sapremo mai. Vedremo se cambierà qualcosa con l’esperimento della Fifa sul rilievo biometrico. Ma ho come l’impressione che si complicherà ancora di più la vita agli arbitri. Forse dovremmo tornare indietro e semplificare la vita degli assistenti: fargli fischiare il fuorigioco solo quando c’è luce tra difendente e attaccante”. 

 

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