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Cronaca

Vaticano, duro colpo alla riforma della Curia: l’autore è il Papa stesso

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Francesco Gnagni

Un vero e proprio colpo al cuore della Santa Sede, che ha preso letteralmente di sprovvista tanti che non se lo aspettavano. Compreso il diretto interessato, che la mattina stessa twittava inconsapevole di tutto. 

Papa Francesco (Ansa)

Di certo, Papa Francesco da tempo ha abituato alle sorprese impreviste, di cui si fa fatica a coglierne talvolta le logiche sottese. Per gli analisti e coloro che osservano gli andamenti vaticani, ogni volta arrivano messaggi “contrastanti” tra loro, che rendono difficile incasellare le azioni del numero uno del Vaticano in una strategia ben definita.

Semplicemente, anche stavolta ciò che emerge è che Bergoglio non ha alcun timore nel prendere decisioni forti nel momento in cui, davanti ai suoi occhi, si presentano situazioni che non vanno. E anche se i diretti interessati sono personalità di sua “fiducia” poco importa. Come sembra essere accaduto nel recente caso delle dimissioni del cardinale ghanese Peter Turkson dalla guida del Dicastero dello sviluppo umano integrale.

Il dicastero che ora dovrà cercare una nuova guida

Il dicastero in questione è una struttura, o meglio un “superdicastero”, di dimensioni ormai diventate mastodontiche, nato con l’obiettivo di inglobare tutte le competenze su temi di natura sociale di interesse della Chiesa, e che in precedenza erano affidati ad altri uffici sparsi tra i Pontifici Consigli per la Giustizia e la Pace, della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, o degli Operatori Sanitari e per la Pastorale della Salute.

La cui missione è quindi di occuparsi di argomenti molto cari al Papa argentino, e su cui fin dal suo insediamento ha posto particolare attenzione. Questioni come la crisi ecologica o la crisi delle migrazioni, per esempio. Ma anche di quella pandemica. Già da qualche tempo il Papa aveva ordinato un’ispezione inviando altri tre cardinali, ma dal punto di vista economico la struttura è risultata in linea con la richiesta di “spending review” che si sta compiendo Oltretevere. Per cui non è chiaro cosa sia realmente accaduto.

Il cardinale Peter Turkson (ansa)

Chi è davvero il “Papa nero” dimissionario

Lo stesso cardinale, che ha ricevuto la porpora da Giovanni Paolo II nel 2003 e che dopo le dimissioni di Benedetto XVI è stato persino descritto come possibile “Papa nero”, è da sempre descritto come uomo di punta della Chiesa africana, una realtà viva e in crescita rispetto a quella del mondo occidentale, e non è di certo etichettabile come un “nemico” di Francesco. Tutt’altro.

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Turkson è una figura che i commentatori definiscono “ultra-bergogliana”, cioè un “progressista”, consigliere chiave di Francesco che di recente era addirittura stato messo anche a capo della Commissione vaccini contro il Covid-19. Spesso si era scagliato contro “chiusure”, “razzismi”, “nazionalismi” e “populismi”. Per questo si fa fatica a comprendere la strategia “gesuitica” del Pontefice, che un giorno caccia via dalla Santa Sede un conservatore e il giorno dopo un progressista.

Il terremoto improvviso dopo lo Scandalo del palazzo di Londra

Lo scossone arriva in parallelo allo scandalo sul Palazzo di Londra e al video dell’interrogatorio dei magistrati vaticani in cui un funzionario accusa nientemeno che il Papa di avere chiesto di procedere nell’operazione. E a pochi giorni dal commissariamento della Basilica papale di Santa Maria Maggiore, particolarmente cara al Papa per via della Salus Populi Romani presente all’interno, dove Bergoglio si ferma in preghiera prima di ogni Viaggio apostolico, e che gode di un patrimonio artistico imponente accumulato nei secoli.

Formalmente, è stato Turkson a presentare al Papa le sue dimissioni, una prassi comune in Vaticano, e ora Francesco dovrà accettare o meno il pass indietro del cardinale, che lo esautorerebbe dall’incarico già alla fine dell’anno. Nelle ultime settimane Turkson aveva “smentito” le voci che stavano circolando sulle sue dimissioni, e la mattina stessa dell’ottantacinquesimo compleanno del Papa aveva twittato: “Buon compleanno, Santo Padre, Papa Francesco! È una benedizione per me servire la Chiesa con Te e sotto la Tua guida“.

Il cardinale Peter Turkson (ansa)

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Lo stesso giorno è arrivata la notizia delle sue dimissioni. Di fatto, ora uno degli uomini più importanti di Bergoglio, al centro della riforma che il Papa argentino starebbe portando avanti fin dall’inizio, sembra essere fuori dai giochi. Mentre intorno al Vaticano aleggia un’aria di sempre maggiore mistero e incertezza sul futuro.

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