E’ un’inchiesta a carico di ignoti per false comunicazioni sociali avviata dalla Procura di Milano e si riferisce agli anni 2017-18-19
Una notizia che gira nell’aria da un po’ di tempo, soprattutto all’interno dei corridoi della Procura di Milano. E così, da questa mattina i militari della Guardia di Finanza (e per gran parte del pomeriggio) hanno effettuato un blitz e hanno acquisito di documenti nelle sedi dell’Inter e della Lega calcio nell’ambito di un’inchiesta nata dalla Procura di Milano sulle plusvalenze della società nerazzurra relative agli anni 2017/18/19.
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L’indagine è a carico di ignoti per false comunicazioni sociali, almeno per adesso e non c’entra nulla con quanto emerso settimane fa alla Procura di Torino riguardo alla Juventus. Per il momento il filone è diverso, ma non è detto che non possa essere collegato a breve. Tutto questo proprio nel giorno del trentesimo compleanno del presidente Steven Zhang che, dalla Cina, aveva appena inviato gli auguri di Natale a giocatori e dipendenti, mentre nella sede dell’Inter c’era Guardia di finanza per controllare e acquisire la documentazione relativa ai bilanci 2017-18 e 2018-19..
Lo strano caso di Davide Bettella
In quelle due stagioni l’Inter, soprattutto nell’estate del 2018, aveva la necessità di sviluppare plusvalenze di circa 30 milioni di euro entro e non oltre il 30 giugno per restare nei paletti imposti dal Financial Fairplay imposti dall’Uefa. L’Inter effettuò delle micro cessioni di ragazzi del vivaio per raggiungere la fatidica somma necessaria per partecipare alle Coppe. Nel bilancio 2017-18 – oltre a quelle dei più famosi Santon (8,127 milioni di plusvalenza) e Radu (7,763 milioni), attuale vice di Handanovic – spiccano le cessioni all’Atalanta per 12 milioni di due giovani (Bettella 7,2 milioni di euro e Carraro 5,8) che hanno fruttato quasi 11 milioni e mezzo di plusvalenza.
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Curiosa la storia di Davide Bettella, promettente difensore dell’Inter che quell’estate viene ceduto dal Ds Ausilio all’Atalanta per 7,2 milioni di euro. La società bergamasca, nonostante abbia investito una cifra così alta per uno che non ha mai esordito in serie A (ed è ancora così), lo tiene in rosa fino a gennaio, facendogli fare appena qualche partita in Primavera per poi cederlo in prestito al Pescara, dove anche lì non gioca. L’anno successivo resta a Pescara in prestito per rientrare all’Atalanta ad agosto del 2020. A settembre altro giro, stavolta a Monza in prestito, dove gioca con più regolarità. Ma i dubbi sull’operazione, vedendo il costo originario di 7 milioni e il suo percorso, non possono non esserci.