Abortita la realizzazione del nuovo impianto a Tor di Valle per le partite dei giallorossi, dal Campidoglio arriva una richiesta di rimborso a tre cifre per danno d’immagine, spese degli impiegati e opere pubbliche.
Sette anni e non è stata depositata nemmeno la prima pietra. L’iter per la costruzione dello stadio Roma a Tor di Valle non ha portato da nessuna parte. Un progetto che sembrava essere destinato a una veloce realizzazione, è stato sommerso da polemiche, critiche e soprattutto scandali.
Una situazione che ha fatto infuriare i tifosi della Roma, che speravano di avere nel giro di pochi anni la loro nuova casa. I limiti dello Stadio Olimpico li conoscono tutti, eppure per le due romane non è ancora stato possibile realizzare un impianto di proprietà. E la vicenda legata allo stadio che sarebbe dovuto sorgere a Tor di Valle continua ad arricchirsi di nuove pagine.
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Secondo quanto riportato da Repubblica, l’amministrazione capitolina avrebbe chiesto al club giallorosso un maxi risarcimento per la mancata realizzazione dello stadio Roma a Tor di Valle. Una cifra da capogiro che si attesta intorno ai 331 milioni di euro che il comune chiede come danno sia alla società dei Friedkin che ai suoi due ex partner, Euronova e Cpi.
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Sono diverse le voci che l’avvocatura capitolina ha tirato in ballo nel presentare la domanda. La prima riguarda i danni di immagine, per un totale di 32,7 milioni di euro. La seconda quella per le spese dei dipendenti comunali coinvolti: dai manager agli impiegati, passando per i funzionari (quasi 2 milioni di euro). Ma la voce più importante si legge al capitolo opere pubbliche: qui la cifra è di 276 milioni di euro. La querelle legata allo stadio Roma a Tor di Valle non finisce qui.