Il Direttore Malattie infettive del Policlinico Umberto I lancia un appello al Commissario Figliuolo “Abbiamo tante armi, usiamole”
I numeri dei contagi in Italia sono in fortissimo aumento. Lo sviluppo della variante Omicron ha toccato il nostro Paese, al pari delle altre nazioni, facendo levitare il numero dei nuovi positivi. Ma rispetto allo scorso anno, come sottolinea in esclusiva ai microfoni di Notizie.com il professor Claudio Mastroianni, direttore Malattie Infettive del Policlinico Umberto I di Roma, la situazione è diversa. “Oggi abbiamo molte più armi da giocare contro il virus, ma dobbiamo essere pronti e non lasciare nulla al caso”.
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Il professor Mastroianni, che presiede il Simit (società italiana di malattie infettive), lancia un appello al Commissario Straordinario Figliuolo. “Dobbiamo cercare di avere il prima possibile i monoclonali, anche se non tutti sono efficaci conto l’Omicron e soprattutto i farmaci antivirali. Credo sia urgente – dichiara in esclusiva ai nostri microfoni – averli a disposizione in questo momento, con questa diffusione del virus. Oltre a curare la malattia, questi farmaci sono utilissimi per abbattere la trasmissione del virus. Negli Stati Uniti li hanno già autorizzati. So che il commissario straordinario Figliuolo sta procedendo all’acquisto, ma deve essere fatto ora. Averli tra uno o due mesi sarebbe quasi inutile. Ci servono in questo momento. E’ un’arma in più, per i pazienti che sono a casa: chi si ammala di Covid può prendere la pillola, guarire ed evitare di trasmettere il virus. E’ una forma di aiuto fondamentale. So che servono delle autorizzazioni liberatorie, ma il virus corre molto più di noi e quindi dobbiamo rincorrerlo. Piano piano però usciremo da questa situazione”.
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“Oggi abbiamo tante armi. Pensate lo scorso anno”
Mastroianni spiega l’importanza di agire contro il virus con tutte le armi a disposizione. “C’è stato un notevole aumento dell’uso dei monoclonali. Non tutti funzionano contro la variante Omicron, ma alcuni (soprattutto quelli più recenti) hanno un buon impatto. Ma è necessario avere delle scorte: noi li stiamo utilizzando e le risposte sono buone. Questa infezione deve essere aggredita a più livelli: mascherine, vaccini, prevenzione, terapia, isolamento e sorveglianza. Sono gli step per combattere il virus. Ora abbiamo tutte queste armi a nostra disposizione e abbiamo il dovere di usarle tutte. Pensate allo scorso anno: avevamo solo mascherine e isolamento. Se l’Omicron si fosse sviluppato lo scorso anno immagini cosa sarebbe successo. Oggi fortunatamente la situazione è diversa”, dichiara l’infettivologo.
Ma i casi aumentano. “Rispetto allo scorso anno la situazione è migliore. Prendo ad esempio il Policlinico Umberto I. Lo scorso anno avevamo 350 posti letti occupati in questo periodo, ora non arriviamo a 150. E’ chiaro che se i casi dovessero aumentare, la pressione sugli ospedali rischia di essere insostenibile. Il vaccino ci protegge dalle forme più gravi, ma non evita l’infezione. Anche se la terza dose regala una forma di protezione molto ampia. Ma è importante mantenere tutte le precauzioni che conosciamo: soprattutto in queste feste”. Ma quanto è aggressivo l’Omicron? “Sembra che abbia un impatto più basso in quanto a severità rispetto alla Delta. Ma per avere un dato completo bisogna aspettare ancora qualche settimana” .