Variante Omicron, il noto virologo Guido Silvestri ha voluto rilasciare delle dichiarazioni direttamente dal suo profilo ufficiale Facebook. Non le ha mandate a dire a chi sta cercando di ingigantire la situazione per quanto riguarda il virus che arriva dal Sudafrica
Non è stata una buona vigilia di Natale per quanto riguarda gli ultimi dati sui positivi in Italia. Purtroppo nella giornata di ieri, venerdì 24 dicembre, nel nostro paese si sono registrati quasi 50mila casi. Numeri sicuramente allarmanti, anche se c’è qualcuno che pretende calma e soprattutto “niente panico“. Come si può notare dalla foto si sta parlando del virologo Guido Silvestri.
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Proprio quest’ultimo ha voluto dire la sua con un lungo messaggio sul suo profilo ufficiale Facebook. Parola d’ordine? “Niente allarmismi“. Non sono mancate le frecciatine verso i media, anche se ha voluto precisare che in questa nuova variante che arriva dal Sudafrica bisogna mettere in chiaro alcune situazioni molto importanti.
Omicron, Silvestri predica calma e niente allarmismi
Questi sono i fatti che sono stati elencati dal virologo:
- “La letalità calcolata di COVID-Omicron sembra molto più bassa di quella delle varianti precedenti. Il dato dal Sudafrica su quasi 400.000 casi parla di 0.26% di letalità, paragonata al 2.5%-4.0% delle ondate precedenti. Questo nonostante la popolazione sia pienamente vaccinata.
- E’ emersa la notizia dello studio del National Institute for Communicable Diseases del governo sudafricano diretto da Nicole Walter e Cheryl Cohen, secondo cui il rischio di ospedalizzazione nei pazienti che hanno contratto Omicron è il 20% di quello osservato nei pazienti che avevano contratto Delta. Nonostante lo studio utilizzi controlli storici l’analisi è stata fatta dopo aver corretto per età, sesso ed anamnesi positiva per aver contratto l’infezione in precedenza.
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3. E’ dei giorni scorsi lo studio molto interessante della LKS Faculty of Medicine alla Università di Hong Kong, diretto da Michael Chan Chi-wai e John Nicholls, secondo cui la variante Omicron è più efficace nell’infettare le cellule delle alte vie respiratorie e dei bronchi ma meno efficiente nell’infettare quelle del tessuto polmonare profondo“.