Il genitore teneva la bustina nell’armadio insieme alle altre medicine: la bambina di 5 anni è ricoverata in terapia intensiva
Aveva della cocaina in una bustina nel suo armadio delle medicine. Ma per un tragico scherzo del destino, l’ha sciolta nell’acqua al posto di un medicinale che avrebbe voluto dare alla figlia di cinque anni, mandandola in coma. E’ la tragica ricostruzione degli eventi accaduti alla vigilia di Natale in una casa di Ravenna e che hanno sconvolto un’intera famiglia. L’uomo, un quarantenne dovrà ora rispondere di lesioni colpose gravissime. La bambina è ancora ricoverata in ospedale.
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I fatti sono accaduti la sera del 24 dicembre. L’uomo doveva sciogliere una medicina per curare la figlia, che accusava problemi intestinali, ma ha sbagliato bustina dal suo armadietto personale ed ha sciolto nell’acqua una dose di cocaina. La bimba, di soli cinque anni ha iniziato sin da subito a manifestare dei sintomi di intossicazione. I genitori hanno chiamato il 118 che è accorso immediatamente, portando la bambina all’ospedale. I sanitari l’hanno prima rianimata e intubata e l’hanno portata poi al pronto soccorso dell’ospedale della città romagnola. Da qui è stata trasferita al Sant’Orsola di Bologna per essere ricoverata nella terapia intensiva pediatrica in coma farmacologico. I medici sono riusciti a stabilizzarla: non sarebbe dunque più in pericolo di vita anche se per valutare le sue condizioni generali – sia fisiche ma soprattutto cognitive – occorrerà altro tempo.
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A curare le indagini sull’accaduto è il Pm di turno Stefano Stargiotti, che ha aperto un fascicolo per lesioni colpose gravi o gravissime nei confronti del padre, un 40enne ravennate che davanti agli inquirenti si è assunto la responsabilità dello scambio tra cocaina e medicinale: saranno appunto le condizioni della bimba alle dimissioni ospedaliere a fare la differenza tra i due scenari penali. La polizia – intervenuta con le Volanti già in pronto soccorso su segnalazione dei sanitari – si è da subito attivata per raccogliere informazioni sul caso anche attraverso la squadra Mobile. Da un primo sopralluogo all’abitazione della piccola compiuto pure con l’ausilio degli agenti della Scientifica, sono emerse tracce di cocaina a riscontro della ricostruzione finora proposta dai genitori della bimba. Il padre, che assieme alla compagna nonché madre della piccola ha trascorso le festività al Sant’Orsola in attesa che la bambina si riprendesse, anche con i giornalisti ha parlato di “errore” per il quale non si dà pace: ha cioè ammesso di essere stato lui ad avere accidentalmente versato nell’acqua la polvere della cocaina invece che quella del medicinale, un lassativo o un diuretico.