Meno di 120 milioni di presenze in Italia nel 2021: Confcommercio lancia l’allarme fra turisti in calo e la richiesta di proroghe per la cassa integrazione.
I numeri sono disastrosi. E destano preoccupazione per una nazione che vive di turismo, e in cui ristorazione, intrattenimento e valorizzazione delle bellezze storiche sono un traino importantissimo per l’economia dell’Italia. I dati fanno registrare infatti meno di 120 milioni di presenze rispetto al 2019, e 13 milioni di viaggi in meno effettuati dagli italiani all’estero nel periodo natalizio. Le conseguenze, chiaramente, hanno un impatto durissimo sulle tasche di chi lavora nel settore.
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Dei 25 milioni di viaggi programmati nelle vacanze invernali, il 20% è stato annullato, e altri 7 milioni di partenze sono ancora in sospeso. Confcommercio snocciola numeri che destano preoccupazione. Il settore dell’intrattenimento, soggetto a chiusure e limitazioni, è al collasso. Così come la ristorazione, che è interessata da disdette e rinunce. Arrivano quindi le richieste per provare a mitigare gli effetti sui conti di chi lavora nel settore. E il grido d’allarme è altissimo.
Vacanze ridotte a due, massimo tre giorni. Spesso all’interno della propria regione, e con scarsissimi arrivi dall’estero. Dati che fanno riflettere, diventando durissimi se incrociati con le difficoltà di chi paga le conseguenze della pandemia e della quarta ondata. Confcommercio chiede quindi un intervento netto e immediato per evitare chiusure e perdite di posti di lavoro che in questa fase avrebbero un impatto devastante.
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Il presidente Carlo Sangalli chiede quindi più sostegni e la proroga della cassa integrazione concessa alle attività ferme a causa dell’emergenza sanitaria. Scadranno alla fine del 2021, ma si cerca un prolungamento fino al 31 giugno. É impensabile infatti che in piena quarta ondata le attività relative a turismo e accoglienza possano invertire un trend proprio nel momento in cui i contagi salgono drasticamente e cresce la paura. La situazione è definita “drammatica”, e arrivano le richieste di intervento al governo. Confcommercio chiede quindi l’utilizzo di ammortizzatori sociali, niente aggravi sulle imprese e interventi immediati a fondo perduto per frenare le perdite della filiera del turismo. C’è bisogno di fare in fretta, perché i numeri fanno impallidire e le saracinesche si abbassano irrimediabilmente, creando un effetto che va oltre l’emergenza sanitaria e rischia di diventare ancora più pesante e pericoloso.