Parla l’infettivologo: “Troppo terrore, misure vecchie, siamo rimasti alle bare di Bergamo, essere positivi non vuole dire avere Hiv”
Attacco durissimo alla politica e al clima di terrore che sta sempre di più prendendo piede legato al Covid e a come viene trattato e visto dalla gente. “Non si può andare avanti così, bisogna fermarsi, fermare tutto e cambiare ogni cosa, questa situazione e la direzione che sta prendendo il paese mette davvero paura”. A parlare così è Matteo Bassetti direttore delle Malattie Infettive dell’area metropolitana genovese, ma anche volto noto di tante trasmissioni televisive che in questo ultimo anno e mezzo hanno parlato del Coronavirus. A Notizie.com, il professore spiega la situazione e va giù duro: “Se non prendiamo un provvedimento urgente nelle prossime 48 ore noi ci troviamo al 15 gennaio, con la ripresa totale delle attività, con l’italia che si ferma di blocco, e per davvero”.
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“Non si può trattare il Covid e il positivo, se vaccinato, come se avesse la peste, ora basta. Dobbiamo uscire dalla visione catastrofica del covid che è quella della polmonite che ci ha fatto paura a tutti a una visione di un vaccinato che ha una forma influenzale con la quale si può convivere: il genitore di un bambino positivo invece di restare a casa, può assolutamente andare a lavorare, come si faceva e si fa con l’influenza d’inverno. E’ sempre stato fatto quando c’era l’influenza e il raffreddore, ancora prima che arrivasse il Covid, non è che doveva stare a casa con obbligo di quarantena. Ma per favore, ma stiamo scherzando. Non si possono adottare le misure di un anno fa, che erano giuste, allo stato attuale…”
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“Noi medici non diffondiamo terrore, l’unica cosa che dico sempre: chi non si vaccina è davanti a una roulette russa se lo capisci bene altrimenti la vita è tua…”
Matteo Bassetti va giù pesante e non si ferma, la paura di non essere ascoltato è tanta. L’infettivologo se la prende anche con la politica, responsabile, secondo la sua opinione di essere in una situazione così pensate come quella attuale: “Siamo un paese statico, è un paese che non ha la dinamicità della scienza e se è così vuol dire che è governato dalla politica e non ascolta la scienza e ho molta paura perché non ascoltare i medici che oggi vedono che il covid nei vaccinati è poco più di un raffreddore è un andate avanti e sbattere, il problema è che a rimetterci siamo tutti”.
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E ancora: “Figliuolo, che è bravissimo, dice che la quarantena deve essere rivista. No, non deve essere rivista, ma eliminata, e subito. Non è che va bene se da 7 giorni si passa a 5, non va bene uguale, non ce lo possiamo permettere. La Omicron correrà a prescindere dal fatto se metti la gente in quarantena o meno: i vaccinati la prenderanno, i non vaccinati e qualcuno andrà in rianimazione. Ormai è un virus sotto controllo, questo voglio dire. Ma le sembra normale che ci siano code chilometriche davanti alle farmacie per fare i tamponi. Una situazione assurda e perversa. Per non parlare di quelli che si comprano su internet i tamponi rapidi “fai da te”, ma un tampone deve essere prescritto da un medico, ma che sta succedendo. Troppa paura, troppo terrore e mi arrabbio quando sento dire che la colpa è nostra, quando diciamo l’esatto contrario. L’unico terrore che ho fatto, lo dico sempre e lo sostengo tuttora: chi non si vaccina rischia di morire, chi non si vaccina sappia che è una roulette russa, ti può andare bene nove volte su dieci, ma quella volta su dieci invece di prenderti il raffreddore ti prendi la polmonite e rischi di morire“.