L’inchiesta della trasmissione di Rai3 Report fa tremare i produttori di televisioni ma soprattutto inquieta gli utenti. Con la domanda: le smart tv ci stanno spiando in maniera illecita?
Anni fa avremmo pensato che tutto questo fosse possibile solamente nei film di fantascienza, eppure il “Capitalismo della sorveglianza” è una realtà ormai acclarata di cui pochi ne sono all’oscuro. La gran parte dei cittadini è connessa in ogni momento della giornata a numerosi dispositivi “intelligenti”, che sono cioè capaci non solo di interagire direttamente con gli utenti ma anche di raccogliere una molteplicità di dati da capogiro.
L’inchiesta di Report svela i lati oscuri delle smart tv
Dati che vanno a comporre un calderone inimmaginabile di profilazione e analisi dei singoli e della collettività nel suo insieme, che vengono poi rivenduti per essere usati in maniere purtroppo spesso oscuro. Dall’utilizzo commerciali a quello politico, oppure biometrico e sanitario, la questione è al centro del dibattito politico e sociale dei nostri giorni.
Oggi nel nostro Paese sono in funzione circa 120 milioni di televisioni, e di queste sono almeno 15 milioni quelle collegate alla rete internet. Con la pandemia, il mercato delle televisioni “smart” è poi cresciuto in maniera esorbitante, per via del fatto che da un momento all’altro tutto il Paese è stato obbligato a vivere in maniera continuata all’interno delle proprie abitazioni senza potervi uscire, per ragioni sanitarie legate.
Così il tempo trascorso davanti allo schermo è cresciuto in maniera molto significativa. Con il bonus stanziato dal Governo sull’acquisto di nuovi televisori, inoltre, la rottamazione delle vecchie tv in favore di nuove smart tv è continuato ad aumentare, in seguito al grande entusiasmo per i servizi offerti dalle piattaforme streaming. Ma in cambio di cosa, si chiedono in molti.
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Report ha provato a rispondere alla domanda recandosi nei laboratori dell’Imperial College, a Londra, per testare le varie funzionalità di questi strumenti. Il risultato non è affatto rassicurante. Tra tutti i dispositivi “smart” di cui oggi si fa largo uso, le televisioni sono quelle che comunicano in modo maggiore con terze parti, inviando costantemente informazioni sensibili, e tracciando ogni nostra azione che selezioniamo dal nostro telecomando.
Le smart tv ci controllano?
Il tutto fa pensare che, sotto certi aspetti, non siamo solo noi a guardare la tv, ma sono soprattutto le tv a guardare noi. Generando un traffico immenso di dati che, e questo è uno degli aspetti più interessanti della scoperta, non sono in alcun modo necessari alla fornitura del servizio in sé. In sostanza, le smart tv funzionerebbero benissimo anche senza questa generazione di dati sensibili.
Nel servizio verrà spiegato cosa accade non si appena si accende una di queste smart tv. Nel caso del modello Samsung, subito l’utente viene reindirizzato ai server di Netflix nonostante non si abbia alcun abbonamento. Dazn si collega subito a doubleclick.net e a google-analytics.com, due servizi pubblicitari di Google. Disney+ lo fa addirittura in modo proprio per mezzo di un servizio di analitica e pubblicità interno.
Senza contare tutti quei servizi indicati con il nome di “terze parti” il cui unico scopo è quello di fare profilazione e di raccogliere dati e informazioni a fini pubblicitari. Ciliegina sulla torta, tutta questa immensa mole di traffico viene prodotto in maniera criptata, rendendo visibili le informazioni solamente ai client e al server di destinazione. Tutto questo emerge dalla nuova inchiesta di Report, in onda lunedì 27 dicembre alle ore 21:20 su Rai3.
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In questa puntata del noto programma d’inchiesta i giornalisti, dopo avere provato a bloccare i dati inviati ai produttori e dopo averli direttamente contattati per provare a fare valere i propri diritti, metteranno in luce alcuni aspetti nient’affatto chiari di questo settore ancora tutto da conoscere.