Una vicenda che fa pensare e riflettere. “Pensavamo di aver perso le speranze, ma poi un giorno ci hanno chiamato da un canile francese”
Una di quelle storie che ti fanno sentore piccolo piccolo e che allo stesso tempo commuovono. E neanche poco. E’ la vicenda di un piccola cane di nome Ciuffo che si è smarrito e finito dal Viterbese alla Francia. Un racconto riportato dal quotidiano “La Stampa” di un dolce animale a quattro zampe che ha passato mille vicissitudini. “È il 20 settembre 2018, Ciuffo (o Dylan, lui risponde a entrambi i nomi) esce di casa e si perde – racconta a La Zampa Claudio, il suo proprietario – . Iniziamo subito a cercarlo, chiediamo in giro, pubblichiamo messaggi sui social e mettiamo anche una ricompensa di 5mila euro“.
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“Noi Ciuffo lo rivogliamo a casa – ha aggiunto Claudio -. Le speranze rimangono aperte dalle segnalazioni: alcune persone ci dicono di averlo visto in autostrada e che qualcuno ha anche fermato il traffico per metterlo al sicuro. La storia ci viene pure confermata da un vigile urbano. Dai racconti veniamo a sapere che una coppia di giovani lo prende, ma poi il nulla. Di Ciuffo non abbiamo più notizie. Ho contattato e visitato tutti i canili del Viterbese, e molti altri del Lazio”.
“Appena ci ha visto, ci ha riconosciuto subito dopo tre anni”
Tante ricerche, durante praticamente tre anni. E tutto questo amore è stato premiato proprio nei giorni di Natale con una notizia inaspettata: “Ci ha contattato via Facebook un canile privato di Clermont, vicino a Lione in Francia. Era venerdì 17, ironia della sorte a noi quel giorno ha portato bene. Ci hanno detto che avevano trovato un cane con un microchip che riportava a noi”.
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“Abbiamo fatto la verifica del numero ed era proprio quello di Ciuffo – racconta Claudio – . I responsabili della struttura ci hanno detto che l’avevano trovato perché era scappato a una coppia di giovani francesi che ha raccontato loro di averlo trovato in Italia ma che era privo di microchip. Invece ce l’aveva. Si sono anche alterati perché non gliel’hanno ridato. Ma quello era il nostro Ciuffo, doveva tornare a casa da noi”. E così è stato. Una bella storia di Natale a lieto fine.