Una sentenza che crea polemiche: uno dei due accusati dell’omicidio di Niccolò Ciatti è stato scarcerato
La corte di assise di Roma ha disposto la scarcerazione di Rassoul Bissoultanov, uno dei due ceceni accusati dell’omicidio di Niccolò Ciatti, il 22enne fiorentino pestato a morte l’11 agosto 2017 in una discoteca di Llorrt de Mar in Spagna. La notizia è stata resa nota dal padre di Niccolò, Luigi Ciatti, e confermata dal legale della famiglia, avvocato Agnese Usai.
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L’arresto è stato ritenuto illegittimo per difetto di procedura. Secondo quanto precisato nel provvedimento di revoca, la misura cautelare non poteva essere emessa perché il ceceno non si trovava in Italia nel novembre del 2020, al momento dell’emissione dell’ordinanza che disponeva il carcere nei sui confronti. La presenza dell’indagato sul territorio italiano al momento dell’emissione dell’ordinanza, viene spiegato dai giudici facendo anche riferimento ad alcune pronunce della Cassazione, è condizione di procedibilità nel caso di reati commessi all’estero nei confronti di un cittadino italiano. E così Bissoultanov, è tornato libero. Improbabile, a distanza di una settimana della sua liberazione, che si trovi ancora in Italia, paese dove rischia una condanna all’ergastolo per omicidio volontario.
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Il padre Luigi ha commentato: “Ci restano solo amarezza, tristezza, lacrime e rabbia, non riusciamo a dare un minimo di giustizia a Niccolò. Provo tanta rabbia e poi non riesco a pensare a mia moglie, da questa storia non ne saremo mai usciti ma adesso è ancora peggio, siamo distrutti in tutto e per tutto. Non so perché ci meritiamo tutto questo“. Il processo, che in base alle leggi spagnole sarebbe arrivato a sentenza in meno di una settimana, sarebbe dovuto iniziare il 26 novembre. Tuttavia le autorità spagnole all’inizio di novembre hanno sospeso il procedimento una volta ricevuta comunicazione formale del fatto che Raoul Bissoultanov si trovava detenuto in Italia.
Immediati i commenti di sgomento alla sentenza. Il sindaco di Scandicci ha dichiarato: “Ho appena ricevuto un amaro messaggio di Luigi, il babbo di Niccolò Ciatti che mi ha comunicato la scarcerazione della persona accusata dell’omicidio a pochissimi giorni dalla prima udienza fissata per il 18 gennaio a Roma. Ci sono sicuramente legittime procedure che autorizzano questa decisione che però risultano incomprensibili e poco accettabili alla famiglia, al senso comune di una città e di una comunità che dopo quasi quattro anni e mezzo attende solo che sia fatta finalmente giustizia”.