Le decisioni del Governo sulla nuova capienza degli stadi hanno creato qualche malumore e “scompenso” tecnico, i giallorossi il club più in difficoltà
Le nuove normative in tema di Covid stanno creando più di qualche difficoltà alle squadre di calcio. Il dietrofront del Governo e la retromarcia sulla capienza degli stadi tornando al 50% soprattutto, ha messo in apprensione diverse società di serie A, ma anche quelle nelle serie inferiori. Il 6 gennaio si torna a giocare dopo le vacanze di Natale e quelle di fine d’anno e molte, se non proprio tutte, avevano cominciato a mettere in vendita i biglietti per la prima giornata di ritorno.
LEGGI ANCHE>>Covid: Nuove misure, SGPass su bus e metro, abolita quarantena per vaccinati
La decisione del Governo ha spiazzato tante squadre per la vendita diretta dei tagliandi, ma soprattutto chi ha già fatto gli abbonamenti e chi aveva in mente di farli. Quella più in difficoltà di tutte è la Roma di Dan Friedkin che a ottobre aveva aperto la fidelizzazione ai tifosi, riscuotendo un buon successo, visto che all’appello hanno risposto circa 22.000 tifosi. All’epoca però la capienza dello stadio era al 75%, mentre ora è esattamente la metà, e già dal 6 gennaio. La società giallorossa, da questo punto di vista, non ha problemi di numero, ma di “mappatura” come del resto tutte le altre di A.
Caos biglietti della Juve, venduti oltre la capienza
All’Olimpico il 50% della capienza porta il numero di spettatori a 33.500, inclusi i circa 5000 del settore ospiti. Per chi ha l’abbonamento adesso la società sta studiando come suddividere le zone e rispettare la i posti a “scacchiera” come ordina il decreto, ovvero un seggiolino si e uno no. E questo è solo un problema per quanto riguarda la Curva Sud perché è esaurita. Si sta studiando il decreto per avere le nuove linee guida per le decisioni che dovranno essere prese, anche perché in Sud i tagliandi venduti superano abbondantemente il fatidico 50%. Probabilmente almeno un buon quindici-venti per cento di quelle persone verranno spostate in altri settori, tra Tevere e Monte Mario, difficilmente in Nord, anche se resta come ipotesi.
LEGGI ANCHE>>Covid, caos a Milano: in coda per ore in attesa del tampone FOTO
Il vero problema attualmente è la sfida del 9 gennaio tra Roma e Juve, visto che sono stati venduti più biglietti del 50% della capienza. Il club tutelerà gli abbonati e successivamente chi ha acquistato il biglietto della gara, magari in ordine di acquisto temporale. Anche qui però si aspettano aggiornamenti da Trigoria. Al momento la società ha venduto 42 mila biglietti, di cui 20.100 sono abbonati, con l’Olimpico al 50% la capienza diventa di circa 32-33 mila posti. Restano fuori, dunque, 10 mila persone e non è escluso che bisogna considerare i tifosi ospiti, circa 5000. Insomma, un bel rebus.
Le altre se la cavano: Verona e Fiorentina le più brave
Ma se la Roma piange, anche le altre non è che ridono. Inter e Milan, ad esempio, non avevano aperto la campagna abbonamenti, ma avevano messo in vendita i biglietti delle loro partite. E i rossoneri, pur non dando ufficialmente i numeri, si suppone che per la sfida con i giallorossi del 6 gennaio abbiano superato la quota necessaria e abbia sforato il 50% della capienza. Anche qui non ci sono comunicazioni ufficiali, ma il club milanista dovrà rifare i conti e decidere il da farsi. Stesso discorso per Genoa e Samp, anche se hanno meno problemi, non avendo aperto la campagna abbonamenti.
La Juventus, da parte sua, ha annunciato in una nota che “in attesa di ulteriori delucidazioni e conferme circa la capienza degli stadi ridotta al 50%, la vendita dei biglietti delle gare contro Napoli, Udinese e Sampdoria è sospesa”. Pure il Napoli ha comunicato che le “vendite relative ai match contro Sampdoria e Fiorentina (mini-abbonamenti), ma anche contro il Barcellona in Europa League, sono momentaneamente bloccate per poter predisporre un nuovo riallineamento della mappa dei posti a sedere”. Se la cavano il Sassuolo e la Salernitana (ancora in attesa di sapere il suo destino). Le più lungimiranti sono state Fiorentina, con i suoi 12.000 abbonati e una capienza da sfruttare di ancora 7-9 mila posti per la vendita. Anche il Verona, con i suoi 8000 abbonati circa, potrà contare su una vendita diretta di almeno altri 4-5 mila tagliandi in più.