L’avvocato dei due leader di Forza Nuova afferma che gli accusati debbano essere scarcerati in quanto non coinvolti nell’assalto alla Cgil
Roberto Fiore e Giuliano Castellino non possono essere direttamente coinvolti nell’assalto alla Cgil avvenuto il 9 ottobre. Lo sostiene l’avvocato difensore Carlo Taormina, affermando che i due leader neofascisti di Forza Nuova non sono mai entrati nella sede del sindacato né hanno istigato i manifestanti a eseguire l’assalto.
“Lo dico con assoluta certezza, la ricostruzione dei fatti tra le varie parti è convergente, sia dall’accusa che dalla difesa” dice Taormina intervistato in esclusiva per Notizie.com. “Dalla Cgil ci hanno fatto sapere che i danni ammontano a circa 18mila euro, rispetto all’invasione che è durata 3 minuti e 40, come affermato dalla stessa ministra Lamorgese. Naturalmente sia dell’entità che dalla qualità del danno deve essere assolutamente esclusa la devastazione, che è la ragione per cui stanno in cella. Non comprendo per quale motivo quindi ci dobbiamo confrontare con il carcere duro imposto ai due manifestanti”.
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Secondo quanto affermato da Taormina “sia Fiore che Castellino non hanno nulla a che vedere con l’ingresso nella Cgil. Premesso che è di devastazione non si può parlare, non c’è stato nemmeno ingresso da parte dei due accusati. Fino a che una persona non entra nella sede anche se si comporta da manifestante in maniera, diciamo così, accesa, parliamo di libertà di manifestazione. Ciò che è accertato in maniera incontestabile è che l’ingresso alla Cgil non è avvenuto tramite il portone centrale ma tramite l’abbattimento di una finestra sulla sinistra dell’edificio“.
Dunque, prosegue l’avvocato, “alcune persone si sono intrufolate da lì e sono andate a togliere i blocchi della porta d’ingresso così da permettere l’accesso trentina di manifestanti, questi sono stati anche identificati. Fiore e Castellino stavano davanti la sede, appare anche dalla videoregistrazione. La questione può essere politicizzata e posta sotto i riflettori dei media ma rimane tale. E siccome è oggettiva in quanto ci sono le riprese, non capisco come mai queste due persone debbano stare in carcere” continua Taormina.
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Sebbene Fiore e Castellino non siano entrati nella sede della Cgil, rimangono le loro responsabilità. La Procura ha parlato comunque di istigazione. “Castellino non è mai entrato mentre Fiore, come confermato dalle stesse forze dell’ordine, era entrato per fare uscire le persone. La Procura ritiene che la stessa manifestazione sia una istigazione, soprattutto perché in piazza del Popolo Castellino disse che bisognava andare ad assediare la Cgil. E’ stato detto e confermato, ma la dichiarazione di intenti si è tradotta nella richiesta alla Digos di potersi recare davanti alla Cigl con i manifestanti. Ciò è stato concesso e poi è avvenuto quanto sappiamo, ma i due accusati si trovavano davanti l’ingresso mentre un gruppo di black block entrava lateralmente“.
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Roberto Fiore si è detto preoccupato dalle condizioni in cui si trova nel carcere, ha dichiarato di essere stato in cella con una persona positiva al Covid. “Si, ha detto questo. Non vogliamo buttarla sul pietismo, la detenzione non è necessaria perché mancano gli indizi di colpevolezza. Inoltre abbiamo offerto il versamento dei 18mila euro per i danni, stiamo facendo una colletta e una volta raggiunta la cifra faremo pervenire tramite la Procura di Roma un assegno circolare da girare alla Cgil. Credo che dobbiamo trovare un po’ di equilibrio in questa vicenda” ha concluso l’avvocato.