L’ultimo discorso di fine anno come Presidente della Repubblica è un testamento spirituale. Il Capo dello Stato ha ringraziato il personale sanitario e ha mandato un messaggio di speranza ai giovani.
“Come dispone la Costituzione, a breve il mio mandato di presidente si concluderà“. È un Sergio Mattarella visibilmente emozionato quello che si è presentato davanti alle telecamere per rivolgere a tutta la popolazione il suo ultimo discorso di fine anno da Capo dello Stato. Come di consueto, il 31 dicembre, il Presidente della Repubblica ha tracciato un bilancio dell’anno appena trascorso.
Esclusa quindi la possibilità di un mandato bis. Mattarella si è concentrato principalmente sulla lotta al covid: “Il virus chi ha feriti ma ci siamo rialzati“. Poi un messaggio duro rivolto a tutti quelli che hanno deciso di non vaccinarsi: “Uno spreco per chi non ha avuto scelta“. Toccante l’appello in chiusura ai giovani: “Non siate spettatori, ma protagonisti“.
Come al solito sono stati tanti i temi toccati dal presidente Mattarella nel discorso di fine anno. Dalla centralità della Costituzione al ruolo dei giovani, dalla speranza per il futuro all’importanza dei vaccini per contrastare la pandemia. “Ringrazio gli italiani per aver mostrato a più riprese il volto autentico del Paese. Sono stati sette anni difficili, ma grazie a voi non mi sono sentito solo neanche nei momenti più bui“, ha rivelato il Capo dello Stato.
“Ci stringiamo ancora una volta – continua Mattarella – alle famiglie delle vittime del covid In questi due anni dobbiamo ricordare l’abnegazione di medici, sanitari e volontari che si sono impegnati per contrastare il virus. Ringrazio chi si è fidato della scienza e responsabilmente si è vaccinato: la quasi totalità degli italiani. I vaccini sono stati un importante strumento di difesa. Sprecarli è un’offesa per chi non li ha avuti“.
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“La pandemia ha inferto ferite profonde: sociali, economiche, morali. Eppure ci siamo rialzati“, dice soddisfatto il Presidente della Repubblica. Che poi lancia un monito: “Questo percorso di ricostruzione è appena iniziato, ci saranno altre difficoltà. Ma non dobbiamo scoraggiarci”. Poi un passaggio sulla Costituzione, definita “il fondamento, saldo e vigoroso, della unità nazionale. Rivolgo un pensiero anche ai presidenti del Consiglio e ai governi che si sono succeduti in questi anni“.
In chiusura l’appello più importante di Mattarella, quello rivolto ai giovani, prendendo in prestito le parole del professore di Storia e Filosofia, Pietro Carmina, morto nel crollo di Ravanusa: “Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare“.