Il presidente della Fifa ha espresso il suo giudizio ai microfoni di Rai Radio1: “Pablito ha rappresentato tanto per tutti gli italiani, anche quelli all’estero. La sua storia deve essere conosciuta pure dai più giovani, il progetto vada avanti e in fretta”.
“Non esiste essere contrari a Paolo Rossi, tutti devono sostenere il progetto”. Così ha parlato Gianni Infantino, Presidente della Fifa intervenuto su Rai Radio1 durante la trasmissione “Radio anch’io Sport”. Un commento per rispondere a coloro che avrebbero preferito intitolare lo Stadio Olimpico di Roma a un altro calciatore, magari a una bandiera di una delle due squadre della Capitale, e non a Paolo Rossi, scomparso per una brutta malattia nel dicembre del 2020. “Non possono esserci voci contrarie a Pablito”, continua Infantino. “Questo è un progetto che deve essere sostenuto da tutti gli italiani in Italia e all’estero. Nessuno ha avuto un impatto positivo come il suo su tutta una generazione. Rossi ha dimostrato che con la semplicità anche l’impossibile può diventare possibile”. Poi il suo ricordo dei Mondiali in Spagna del 1982, chiusi con Rossi capocannoniere e trascinatore degli Azzurri di Bearzot: “All’epoca avevo 12 anni, ma ricordo molto bene quei Mondiali, sono stati qualcosa di unico, di eccezionale per i milioni di italiani che vivevano all’estero. Da quel momento tutti ci hanno guardato in modo differente”.
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Infantino elogia quello che Rossi ha rappresentato per lui e a suo avviso per tutti gli italiani negli anni ’80: “Il suo impatto è stato incredibile. È stato l’incarnazione della voglia di rivalsa, del successo, della rivincita. Per me l’Olimpico va intitolato in fretta a Paolo Rossi, è qualcosa che va fatto. Per questo voglio complimentarmi con il Parlamento e con tutti coloro che hanno portato avanti l’iniziativa”. Il presidente della Fifa non ha nessun dubbio in merito: “I giovani devono conoscere la sua storia, sapere quello che ha fatto per noi. Penso che la mossa di intitolargli il principale stadio d’Italia sia giustissima”.