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Curiosità

Perché esiste la settimana?

Published by
Chiara Feleppa

La settimana è formata da sette giorni, ma non è sempre stato così. Ecco cosa c’è dietro la nascita dei sette giorni

E’ il lunedì più lunedì dell’anno! Già, perché oggi, 3 gennaio 2022, inizia la prima settimana del nuovo anno. Ma cosa si intende per settimana? E’ una domanda che capita di farsi raramente, per l’abitudine di vedere organizzato il nostro tempo in 7 giorni. La settimana fu introdotta per dividere il ciclo mensile in periodi più brevi e controllare più facilmente l’ordine di avvenimenti come feste religiose, ricorrenze e mercati. In origine era legata alle fasi della Luna, con i Babilonesi che suddividevano il mese lunare in 4 fasi di 7 giorni l’una con 1 o 2 giorni in più. Furono i Caldei a mettere in relazione i 7 giorni con i pianeti. Infine la Bibbia, nel libro della Genesi, introdusse la convenzionale scansione di 6 giorni più il settimo destinato al riposo. Non ci sono insomma relazioni astronomiche – come avviene per i giorni, ad esempio – con la scansione della settimana, che segue un andamento differente da quella del mese o dell’anno.

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Un articolo di Atlas Obscura ripercorre la storia della settimana da sette giorni, facendola cominciare proprio dai babilonesi. Il 7, il loro numero sacro, si adattava alla necessità di suddividere un periodo di circa 30 giorni, ovvero il mese. Successivamente greci e romani abbassarono la loro settimana da otto giorni a sette, riprendendo lo stesso sistema. Come ricorda Il Post, in un libro uscito a novembre e intitolato “The Week: A History of the Unnatural Rhythms That Made Us Who We Are”, lo storico David Henkin, docente all’università della California, ricostruisce il processo di creazione della settimana, che risale al XIX secolo. Certo è che secondo alcuni studiosi ed esperti, la settimana non è stata così fondamentale per molti come lo è per noi oggi.

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Cambiamenti e abitudini

Un punto di svolta fu la rivoluzione industriale e l’industrializzazione, oltre che ad alcuni cambiamenti nelle modalità di lavoro. Pian piano, diventò abitudine diffusa pagare alla fine della settimana,  le tipografie iniziarono a stampare i settimanali e prendere appuntamenti diventava sempre più consuetudine delle persone. La settimana, insomma, segna l’avvento dei tempi moderni, rafforzatasi ancora di più con il palinsesto televisivo. “L’organizzazione dei programmi televisivi ebbe un ruolo fondamentale nella strutturazione della settimana più di quanto non fosse avvenuto un secolo prima con la programmazione degli spettacoli teatrali, perché i programmi televisivi «raggiunsero molte più persone e senza affrontare grande concorrenza”, scrive Henkin. Secondo Jill Lepore, docente di storia americana all’Università di Harvard e giornalista del New Yorker, ad influenzare l’andamento dei giorni contribuì anche l’invenzione della pillola anticoncezionale e il ciclo mestruale.

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Chiara Feleppa