Il famoso epidemiologo: “Il problema è quando un virus passa da animale a uomo. Ora si sta adattando a noi, come un Coronavirus normale”
“Il virus si sta adattando all’uomo ed un aspetto molto positivo. Questo vuol dire che lentamente, ma in modo sempre più netto, si sta trasformando in un semplice Coronavirus umano, con il quale dovremmo convivere”. Il professor Massimo Ciccozzi, direttore dell’unità epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma, diffonde ottimismo alla luce degli studi sempre più approfonditi sulla variante Omicron e in esclusiva a Notizie.com, dichiara. “Il virus diventerà endemico, un nostro compagno di viaggio, diventerà un coronavirus umano, una pirosi. Una cosa tipica dell’uomo. Non più un qualcosa che passa dall’animale all’uomo, come è successo il primo anno. Tutte le varianti che vediamo e che si sono diffuse, sono prove di adattamento all’uomo. Che non sono riuscite: perchè magari erano più aggressive o con mutazioni particolari, fino ad arrivare a questa, che è una sorta di soluzione definitiva, che racchiude tutte le migliori mutazioni delle singole varianti”.
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Il professor Ciccozzi, epidemiologo e volto noto della tv, dispensa ottimismo: “Ripeto, il virus diventerà un Coronavirus umano, come quelli che negli anni scorsi abbiamo conosciuto e con i quali abbiamo sempre convissuto. Ne abbiamo visti a centinaia e sono diventati dei nostri compagni di viaggio: porterà a sintomatologie simil influenzali. A qualcuno può sfociare in raffreddore, ad altri può portare mal di gola, febbre, un semplice naso che cola. Sarà un Coronavirus normale“. Il professor Ciccozzi chiarisce un aspetto fondamentale. “Si continua a parlare di varianti, come sta accadendo per l’ultima isolata in Francia. E spesso si esagera nelle valutazioni. Si fanno passare come situazioni drammatiche. Ma non è così. E’ vero, in Francia ne è stata isolata una con circa 46 mutazioni, ma fa parte dello stesso ceppo dell’Omicron, così come il Delta Plus era della stessa famiglia della Delta. Di Coronavirus umani mica ne esiste uno solo, ce ne sono tantissimi. Ognuno con le sue caratteristiche. C’è quello che ti porta la febbre a 37,5, quello che ti fa stare al letto una settimana con le ossa rotta. La Omicron ha iniziato a darci altri Coronavirus, ma tutti si comportano allo stesso modo. Alla fine dei giochi, non credo sia un problema chiamarlo Omicron 1, Omicron 2 o altro. Sarà sempre un Coronavirus”.
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“Passando da uomo a uomo il virus si adatta e si trasforma in un semplice Coronavirus umano, come quelli che conosciamo”
Per Ciccozzi, la strada intrapresa è quella giusta. “Non potevamo pensare di risolvere una pandemia come questa in breve tempo. soprattutto alla luce della velocità con cui si è diffusa. La Spagnola ha impiegato 18 mesi per andare da un continente all’altro. Questa in tre mesi ha infestato il Mondo intero. Ma oggi, con i vaccini, con l’uso delle mascherine e con tutti i mezzi che abbiamo utilizzato, siamo ad un punto di svolta. Magari nel prossimo ottobre ci sarà un ultimo richiamo per gli over 60 o le persone fragili, tarato su Omicron. E potremmo finalmente guardare al futuro con ottimismo. Il vero problema è quando un virus passa dall’animale all’uomo. Quando nel tempo passa da uomo a uomo diventa virosi. Una cosa dell’uomo. Che si adatta all’uomo: ti do fastidio, ma non ti faccio male più di tanto. Però non bisogna abbassare la guardia. E’ fondamentale continuare ad usare la mascherina. Il vero mezzo che ci permette di non avere problemi. Un mese fa durante un programma televisivo dissi che avrei ripristinato l’uso delle mascherine all’aperto, quando c’è un addensamento di persone. Il conduttore mi chiese se fossero necessarie anche allo stadio e io risposi di si. Anche con la doppia dose di vaccino ho un 25% di possibilità di prendere il virus in caso di assembramenti. Perchè rischiare? Mi guardo la partita con la mascherina e sto sereno. Dopo un mese c’è arrivato anche il Cts “.
A proposito di mascherine, Ciccozzi chiarisce la differenza tra le chirurgiche e le Ffp2. “Le chirurgiche aiutano le altre persone, le Ffp2 noi stessi. La chirurgica protegge la persona che ho davanti, ma non me. Tanto è vero che la indossa il chirurgo per proteggere la persona che sta operando, che altrimenti rischierebbe di essere infettato. Con la Ffp2 io proteggo lei e anche me stesso. Uno studio inglese ha mostrato che riduce il rischio di infezione allo 0,2 %. E’ fondamentale. L’errore è stato renderle obbligatorie prima di calmierare i prezzi. Era necessario fare il contrario”.