“Nessuno screening, niente hub per i tamponi”, Rusconi, presidente dei presidi Roma, esprime dubbi sulle modalità di riapertura delle scuole.
É braccio di ferro fra i presidenti delle regioni e il Governo sul tema della riapertura delle scuole. Il ritorno negli istituti dopo le vacanze natalizie è al centro di un dibattito aperto, fra i timori di una diffusione del virus e le perplessità su una serie di misure annunciate e mai effettivamente ufficializzate. I numeri confermano che in questa fase della pandemia le fasce più colpite sono proprio quelle dei ragazzi in età da scuola e non sembrano esserci al momento indicazioni chiare o atti formali che possano confermare lo slittamento al 10 gennaio o più tardi ancora.
Sono tanti i nodi da sciogliere. In primis i controlli, preannunciati, fortemente sbandierati, ma in sostanza mai eseguiti. Intervistato in esclusiva da Notizie.com sul tema della riapertura delle scuole, Mario Rusconi, presidente dei presidi Roma, ha espresso i suoi dubbi sulla gestione del ritorno in classe degli studenti. “Siamo perplessi – sottolinea – perché qualcosa andava fatto di certo prima e non a pochi giorni di distanza dal ritorno in presenza”. Il Governo sembra quindi essere intransigente e i presidi non possono far altro che adeguarsi.
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“É così – conferma Rusconi a Notizie.com –, non possiamo far altro che attendere quali siano le decisioni, ma è evidente che non siano state prese le giuste misure per evitare la diffusione del virus”. Quali? “In più occasioni si era parlato di screening per gli alunni, di hub per i tamponi gratuiti. Si era diffusa a Roma anche la voce di 19 installazioni per permettere ai ragazzi e ai dirigenti di effettuare controlli a tappeto. Nulla di tutto ciò è stato fatto. Adesso sembra un po’ tardi”.
In attesa di conferme sulla data del ritorno negli istituti, ciò che fa rumore è l’assenza di controlli. Le scuole continuano ad incassare le comunicazioni da parte delle famiglie sui tanti contagi fra gli studenti, ma al momento non si hanno notizie di controlli o misure per limitare la corsa del Covid. Mario Rusconi è chiaro a Notizie.com. “I rischi sul rientro a scuola sono alti – conferma –, io ho notizie di una scuola di Roma in cui prima delle feste i ragazzi in isolamento erano 4. Ora sono circa 25, e al rientro il numero può inevitabilmente crescere ancora”.
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In sostanza, sarebbero stati utili interventi prima del Natale. Rusconi conferma. “Abbiamo visto assembramenti e i numeri confermano la crescita dei contagi. In questo quadro in cui la pandemia sembra accelerare la sua corsa, non ci sono misure per prevenire il contagio a scuola. Sarebbe stata utile una cabina di regia, lo sottolineiamo da tempo, così come centri per lo screening prima del ritorno in presenza. In assenza di ciò è chiaro che il rientro è molto pericoloso”. C’è quindi il rischio di tornare in Dad? “L’emergenza detta le misure – afferma Mario Rusconi a Notizie.com – perché ci sono istituti in difficoltà, e senza controlli la diffusione del virus può generare numeri più alti e chiusure”.
La palla passa quindi in mano alle regioni e agli istituti. “Ribadisco, serviva da tempo una cabina di regia con indicazioni chiare per tutti. In questa fase alcuni governatori chiedono di rimandare l’apertura degli istituti, mentre i presidi devono muoversi in base ai numeri e alle notizie sui contagi. In un quadro di anarchia è difficile trovare contromisure. Ci aspettavamo qualcosa di diverso – chiude Rusconi – che non è avvenuto. Ora sembra troppo tardi, perché il rientro è prossimo e le difficoltà restano molto alte”.