Cancellato il visto di Djokovic, deve lasciare l’Australia all’istante: espulso

Clamorosa decisione della frontiera australiana. Il giocatore è furioso e ha fatto ricorso per non lasciare il paese. In campo anche il presidente della Serbia Vucic

Novak Djokovic
Novak Djokovic con il trofeo degli Australian Open vinti nel 2021 (Getty Images)

Da complotto a raccomandato fino all’esplosione del caso internazionale-giallo-politico. C’è tutto dentro la questione Novak Djokovic.Le notizie si stanno susseguendo di ora in ora. L’ultima, ed è quella che ha fatto esplodere il caso, è la decisione della frontiera dell’Australia che, con un atto e dopo aver verificato i documenti del tennista, ha deciso di cancellare il visto di Djokovic e di espellerlo dal Paese. Una decisione che ha mandato su tutte le furie il giocatore.

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Novak, infatti, è stato per circa sei ore trattenuto in aeroporto e interrogato per almeno tre ore e mezzo dentro una stanza, tenuto separato dal suo staff, tra cui l’ex tennista e uno degli allenatori Goran Inanisevic. Un trattamento che, fa sapere lui tramite il suo staff, non si meritava e reputandolo vergognoso. Dopo tutto questo, al numero uno al mondo del tennis Novak Djokovic è stato detto che il suo visto è stato rifiutato e che oggi sarà trasferito in aereo dall’Australia. Ora i legali del giocatore stanno lavorando per trovare una soluzione, anche perché Nole non ha alcuna intenzione di mollare, tanto che ha chiesto ai suoi avvocati di fare ricorso e di far valere le sue ragioni..

“Hanno tenuto mio figlio prigioniero per oltre cinque ore”. In campo pure il presidente Vucic che ha parlato con Nole

La rabbia
Srdan Djokovic, il papà di Novak, mentre festeggia in tribuna col figlio (foto Getty Images)

Un trattamento che non ha mai avuto un campione come Novak Djokovic. Sapeva di essere al centro delle polemiche per via dell’esenzione al vaccino per il Covid-19, ottenuta per poter giocare gli Australian Open, ma mai avrebbe pensato di poter vivere una situazione del genere. Per questo è furibondo. Ha protestato vivacemente anche perché le autorità federali gli hanno sequestrato il telefono ed è una cosa che propri non ha digerito. Dalla Serbia è intervenuto anche il presidente della Serbia Aleksandar Vucic, grande amico di Novak Djokovic: “Ho parlato al telefono con Novak Djokovic. Gli ho detto  che tutta la Serbia è con lui e che le nostre autorità stanno prendendo tutte le misure per fermare le molestie al miglior tennista del mondo nel più breve tempo possibile. In accordo con tutte le norme del diritto pubblico internazionale, la Serbia si batterà per Novak Djokovic, per la giustizia e la verità”.

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Poco Prima era intervenuto anche il papà del giocatore Srdan Djokovic che spesso viaggia con lui per il mondo, ma non questa volta. “Hanno trattenuto mio figlio come fosse un prigioniero. E’ un trattamento inaccettabile. Se le autorità australiane non la smettono siamo pronti a scendere in piazza per Nole”. .

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