Novak Djokovic fa scoppiare un vero e proprio caso. La decisione della sua partecipazione alla prossima edizione dell’Australian Open ha fatto infuriare non poche persone. Tra queste spuntano anche le dichiarazioni da parte del ministro degl interni australiano, Karen Andrews
Una bufera quella che si è creata attorno a Novak Djokovic. Nella giornata di ieri è arrivata l’ufficialità della sua partecipazione alla prossima edizione di uno dei tornei di tennis più importanti al mondo, come quello dell’Australian Open. Solamente per il campione serbo è stata concessa una esenzione medica. Questo ha fatto molto discutere visto che il classe ’87 ha sempre dichiarato di essere un ‘No-Vax‘ e l’idea di vaccinarsi non gli è mai passata per la testa.
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Tanto è vero che lo stesso campione, direttamente sui suoi profili ufficiali social, ha confermato di essere in partenza per la volta di Melbourne. Anche se, come fanno sapere alcune fonti locali australiane, non è detto che riesca a superare i controlli alle frontiere. Almeno questo è quello che ha riportato il ministro degli interni del paese, Karen Andrews che ha voluto precisare una semplice cosa: “La legge è uguale per tutti”.
Caso Djokovic, il governo australiano non ci sta
La Andrews è stata molto chiara: chiunque cerca di entrare nel paese deve rispettare i requisiti di frontiera. Una frecciatina al governo del Victoria ed anche al Tennis Australia che hanno dato l’ok ad un atleta non vaccinato di giocare gli ‘Australian Open‘ “è il governo del Commonwealth che applicherà i requisiti al confine australiano.
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Dal 15 dicembre 2021 chi ha un ciclo vaccinale completo può viaggiare nel nostro paese senza alcun tipo di restrizione. Coloro che non sono vaccinati devono mostrare una motivazione medica altrimenti: o verranno allontanati dall’aeroporto oppure dovranno effettuare un periodo di quarantena obbligatoria dalla durata di 14 giorni. Nessun atleta riceverà trattamenti speciali“. Più chiaro di così…
