In una nota durissima l’Associazione delle società professionistiche della serie A lancia bordate alle aziende sanitarie “Confuse e incoerenti”
In attesa dell’incontro che ci sarà il 12 gennaio tra Governo e le Regioni, la Lega Calcio esce allo scoperto e chiede chiarezza alle istituzioni per avere delle linee guida uniformi e decise. E nella nota che ha diffuso l’Associazione delle società non risparmia attacchi durissimi alle Asl di tutta Italia: “Il Consiglio di Lega ha approvato oggi all’unanimità un “protocollo” coerente con le regole adottate già dalla Uefa, che stabilisce l’obbligo di scendere in campo per le squadre con almeno 13 giocatori della prima squadra e della Primavera (sempre se maggiorenni) risultati negativi ai test per rilevare il covid-19“.
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“Il regolamento adottato – prosegue la nota della Lega Calcio – permetterà di proseguire la stagione e portare a termine il campionato di Serie A Tim, con l’auspicio che non intervengano più le ASL con provvedimenti confusi e incoerenti che, al momento, stanno creando gravi danni al sistema sportivo italiano, con devastanti impatti economici e riflessi di carattere sociale”
Importante poi il passaggio sulla fiducia che la Lega ripone nello svolgimento completo della prossima giornata il 9 gennaio, quasi un monito a tutte le Asl, qualsiasi cosa accada. Ovviamente in attesa dell’incontro che ci sarà il 12 gennaio: “A seguito della pubblicazione del “protocollo” odierno prevale la fiducia di poter disputare tutti gli incontri della prossima giornata del 9 gennaio, superando finalmente la confusione generata dai provvedimenti delle ASL.
“La Lega Serie A – conclude la nota firmata dai dirigenti – esprime infine soddisfazione per gli interventi odierni del Ministro Gelmini e del Sottosegretario allo Sport Vezzali, volti a trovare soluzioni nell’interesse della regolarità del campionato e della sicurezza per i giocatori”. Attese novità, quindi, dalla prossima riunione di mercoledì del Governo per avere una volta per tutte un quadro chiaro sulla situazione. E sicuramente, non ci saranno altre interferenze. C’è da giurarci.