Decisioni delle Asl controverse, prese di posizioni di presidenti e della Lega. Il campionato di serie A è sempre più nel caos
La prima giornata di campionato si giocherà? Oltre alle gare che coinvolgono le squadre bloccate dalle Asl (Torino, Salernitana, Bologna e Udinese) le altre partite (tra cui Juventus-Napoli e Milan-Roma) si disputeranno regolarmente? E cosa accadrà nelle prossime settimane? Dubbi e interrogativi che i diretti interessati non fanno altro che alimentare. Con dichiarazioni, prese di posizione e comportamenti che lasciano dubbi. Il calcio italiano sembra in mano alle Asl e non alla Lega o alla Figc, costrette a seguire le decisioni (diverse da una città all’altra) delle autorità sanitarie locali.
Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter chiarisce la posizione dell’Inter e della Lega Calcio. “L’obiettivo è tutelare la salute di tutti. Si è appena concluso un consiglio di Lega in cui è stato redatto un nuovo protocollo, ci sarà una nota ufficiale del presidente Dal Pino. In questo momento siamo in una situazione in cui le Asl decidono autonomamente e causano delle anomalie, ad esempio il Verona va a giocare a La Spezia con 11 positivi, mentre altri con meno positivi sono stati fermati. A noi serve un protocollo chiaro e per questo ci confronteremo con il Governo e il ministero dello Sport. Nel momento in cui sono le Asl a decidere autonomamente ci sono troppe differenze e il campionato ne risente. Manca chiarezza, mancano linee guida, bisognerebbe limitare l’influenza delle Asl”.
A proposito di Asl. Quella di Torino ha bloccato i granata, che non giocheranno a Bergamo. Sempre in Piemonte invece il Napoli (a meno di novità) giocherà contro i bianconeri. Ma il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco, spiazza tutti: “Non sono un poliziotto. I provvedimenti delle Asl devono essere rispettati. Io non li ho neanche visti. Se la partita rientra nel rispetto del provvedimento dell’Asl si può giocare, altrimenti no. Secondo me chi è in quarantena non può giocare. Può lavorare se ha una terza dose, con le tipologie di attenzione indicate, comprese le mascherine, ma non so se si può giocare con le mascherine. È uno scenario nuovo, mai verificato“. Sulle differenti scelte delle varie Asl: “Il fatto che i provvedimenti delle due Asl siano diversi non mi stupisce, sono aziende diverse e fanno valutazioni diverse. Conta che i provvedimenti vengano rispettati. Se uno è in quarantena deve stare a casa, poi bisogna vedere che tipo di quarantena è. Se è attiva può lavorare, bisogna poi vedere con quali requisiti. Si assume la responsabilità del provvedimento chi lo fa e chi lo applica”.
Se Marotta e altri difendono le scelte della Lega, c’è chi è di parere contrario. Come il neo presidente della Salernitana Iervolino: “I livelli di contagio raggiunti nelle ultime settimane sono un effetto preoccupante del diffondersi della pandemia. In questo quadro epidemiologico sarebbe auspicabile che tutti, congiuntamente, ci adoperassimo al fine di frenare l’avanzata del virus. Non può sottrarsi da una simile responsabilità il mondo dello sport, che ha l’obbligo di preservare la salute di tutti i suoi affiliati ed appassionati. Ritengo ragionevole che la Lega di serie A adotti gli opportuni provvedimenti al fine di sospendere le prossime giornate di campionato la cui regolarità, peraltro, potrebbe essere compromessa dalle numerosi defezioni che ogni club, purtroppo, conta tra i suoi tesserati. Mi auguro che lo sport continui a rappresentare limpidamente i suoi valori fondanti di responsabilità e rispetto”.