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Cronaca

L’Aquila 83/enne si illude di aver vinto milioni, ma succede il patatrac

Published by
Daniele Magliocchetti

Storia da mille e una notte per un anziano ambulante di Sulmona che festeggia tutta la notte, ma il giorno dopo si scontra con la realtà

Una schedina del Superenalotto (foto Ansa)

L’illusione più brutta. Di quelle che rischiano di segnarti per tutta una vita. Credi e sei sicuro di aver vinto una montagna di milioni di euro che ti cambiano la vita per sempre. Vai a dormire e ti butti nel letto, facendo i sogni più belli che ognuno di noi possa fare, svegliarsi dolcemente e cominciare a sognare alla grande, poi però, l’adrenalina fa largo a qualche dubbio, vai a controllare per sentirti ancora più forte, ma ti rendi conto che tutto quello che hai sognato viene distrutto in pochi secondi.

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E’ successo questo al povero Francesco Ventresca, un uomo di 83 anni, ambulante di frutta al mercato di Sulmona, in provincia di L’Aquila. Era sicuro di aver vinto una barca di milioni di euro, avendo azzeccato i sei numeri del Superenalotto, e controllando i numeri giocati confrontandoli con quelli estratti, pubblicati su un quotidiano: erano gli stessi. Purtroppo per lui, però, si trattava di un errore di stampa. I numeri estratti erano totalmente diversi.

Una storia che fa tenerezza e che insegna molto

Come riscuotere i premi della Lotteria Italia © Ansa

Il signor Francesco, che non ha il pc e non sa usare Internet, si è fidato dei numeri riportati sul giornale acquistato in edicola senza verificare online. E così si è illuso per una notte intera. L’anziano aveva fatto la sua giocata martedì, alla solita ricevitoria di Sulmona: 30 numeri in 5 serie, spesa 7,50 euro. In serata l’estrazione, ma lui non l’aveva seguita in tv perché a quell’ora di solito è già a letto. “Per aprire la mia bancarella al mercato devo alzarmi alle 4 del mattino, vado presto a dormire“, racconta a Il Messaggero. I numeri usciti li avrebbe controllati il giorno dopo, mercoledì.

In edicola compra un quotidiano, confronta i numeri . “E corrispondevano“. Peccato che quei numeri non fossero quelli giusti. Infatti, quando è andato in ricevitoria con i numeri giocati, proprio il giorno dell’Epifania, l’amaro risveglio: la Befana non gli aveva portato i milioni, ma solo tanto carbone e tanta amarezza.Mi hanno detto che non avevo vinto niente. Ho chiesto a mio genero di controllare su Internet e anche lui mi ha confermato che i numeri erano sbagliati“. Adesso Ventresca pensa di rivolgersi a un avvocato per i danni. Dice che le sue condizioni di salute sono già precarie, che è ancora costretto a lavorare a 83 anni perché la sua pensione di 650 euro al mese non gli basta neanche per le bollette e che il suo banco di ambulante al mercato gli rende pochissimo. Povero Francesco che racconta come anni fa avesse vinto al Totocalcio con un 13 e dieci 12 dal valore di 150 milioni delle vecchie lire, ma “non avevano registrato la giocata al sistema…”.

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Daniele Magliocchetti