De Luca chiarisce la sua decisione in merito alle riapertura delle scuole in Campania: “Abbiamo perso 3 mesi”. Poi l’affondo al governo.
Il pericolo di una sorta di “anarchia scolastica” è stato confermato. Il Governo ha infatti ribadito a più riprese la decisione di confermare l’apertura delle scuole il 10 gennaio. Una scelta che ha fatto discutere ed è andata incontro a pesanti critiche dai presidi, associazioni e famiglie, non contrarie, ma ancora in attesa di screening sugli studenti e misure che non sono mai state messe in atto. Il rischio è di assistere quindi ad una presa di posizione delle famiglie, intimorite e stordite dal tam tam mediatico. O ancora di decisioni autonome da parte delle regioni. Che iniziano ad arrivare.
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In tal senso il governatore della Campania ha chiarito la decisione in merito alla riapertura degli istituti. E nel fornire i dettagli sulla sua scelta, ha lanciato come spesso accade duri messaggi, esprimendo forti timori sul ritorno in classe degli studenti.
Dura presa di posizione da parte del governatore della Campania, che ha scelto di non rispettare le indicazioni arrivate dal governo e dal ministero. Nella sua regione, le scuole non riapriranno il 10 gennaio. “Sarebbe da irresponsabili – ha affermato nella consueta diretta Facebook -, credo che in Campania andremo verso la proroga della chiusura dell’anno scolastico fino a fine gennaio per elementari e medie. Le nostre strutture sanitarie sono a lavoro e a breve si riunirà anche l’Unità di crisi per per prendere atto della situazione”.
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Poi un pesantissimo attacco al governo. “L’Italia ha perso tempo – dichiara De Luca -, non è stato fatto niente per 3 mesi. Ci siamo esaltati e consolati da soli, senza prendere misure e decidendo in tempi lunghissimi. Sono state fatte scelte demenziali e ingestibili, le mezze misure non servono”. Istituti chiusi quindi, in attesa di una risposta del governo che non tarderà ad arrivare.