Il clamore e la pressione si fa sempre più forte attorno alla vicenda che riguarda il tennista serbo, bloccato in un hotel per rifugiati a Melbourne
Situazione incandescente. L’Australia contro la Serbia, Tennis Australia e l’intero governo dell’isola contro Novak Djokovic. La vicenda del tennista, il numero uno al mondo, che non è stato fatto entrare nel paese per la sua posizione nei confronti del vaccino e di un’esenzione non proprio conforme, secondo il governo australiano, sta tenendo banco. E sta creando problemi anche di ordine pubblico. Il giocatore in questo momento è all’interno di un albergo che di solito la frontiera e l’ufficio immigrazione australiano usa per i rifugiati in attesa di espulsione. C’è solo lui lì, il suo staff è in un’altro albergo.
Per Djokovic, il Governo australiano ha mantenuto una posizione molto rigida, talmente ferma che ha fatto scattare pure il presidente serbo Vucic. Una caso internazionale che sta rischiando di andare oltre lo sport e la semplice esenzione. E da ieri sera se ne sono accorte anche le forze dell’ordine di Melbourne che sono dovute andare sotto l’alberto dove da almeno dieci ore stazionano e aumentano di ora in ora tante persone che manifestano e sostengono il tennista. Sono persone di nazionalità serba soprattutto ma anche fan del giocatore che sono sotto il Park Hotel Carton e non fanno che urlare: “Free Novak, free Novak“.
Il Governo australiano: “Non è un prigioniero”
La vicenda Djokovic sta dividendo, e parecchio anche. C’è chi manifesta per lui a oltranza e chi invece non è d’accordo con la posizione del tennista. Il problema è che nessuno sa ancora veramente se l’esenzione che ha portato il giocatore sia valida o meno. Il tennista viene issato come simbolo dei no-vax e anche questa cosa non piace per niente allo stesso giocatore. Che è arrivato in Australia per giocare, per fare quello che sa fare meglio, non a caso è il numero uno del mondo. Ma allo stesso tempo non è certo contento del trattamento che gli viene riservato dal suo arrivo a Melbourne.
Dalla Serbia non mancano le manifestazioni d’affetto e di sostegno. La famiglia ha effettuato una conferenza stampa dove ha attaccato non solo il Governo australiano, ma anche e soprattutto Tennis Australia, secondo il fratello Djordje la “vera vergogna di questa situazione”. “Loro sapevamo benissimo che tipo di esenzione avesse Novak – ha aggiunto e spiegato il fratello – e lo sanno bene tuttora, ma fanno i vaghi e non dicono nulla, aspettano. La vera schifezza di questa storia è che Tennis Australia, l’ente che organizza il torneo, ha dato parere favorevole ad altri ventidue tennisti che parteciperanno al torneo, con la stessa esenzione che ha portato Novak. Ma Novak è chiuso in un albergo, col visto cancellato, gli altri si stanno allenando mentre noi parliamo“. Se corrisponde al vero ciò che sostiene la famiglia, la situazione è davvero esplosiva.
— Erfred111@gmail.com (@erfred111) January 7, 2022