Sasso: “A scuola, distinzione tra vaccinati e non è discriminazione”

Il sottosegretario all’Istruzione: “La scuola è luogo di inclusione, sarebbe un brutto precedente”

Rossano Sasso, Sottosegretario dell’istruzione – Getty Images –

“Fare una distinzione tra vaccinati e non, a scuola, è una discriminazione che lede il diritto allo studio”. Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, è molto duro e alla vigilia del ritorno a scuola dopo le feste di Natale, lancia un messaggio al Governo, che “ha sempre detto che avrebbe garantito la didattica in aula e io sono d’accordo. Le autorità sanitarie e scientifiche ci consegnano un quadro di vaccinati alti tra docenti e gli studenti sopra i dodici anni e di alunni con il Covid a meno dell’un per cento“.

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Sasso parla poi delle scelte prese sulla didattica a distanza: “Troppi tre casi in classe per andare in dad. Andrebbero ridotti a due“. Il sottosegretario all’Istruzione  spinge anche sulla necessità del ricambio d’aria a scuola. “Non è possibile che dopo un anno di governo Conte e dieci mesi di governo Draghi non siamo riusciti a dotare le nostre scuole di un sistema di aerazione. Ci sono 150 milioni milioni di euro anche per questo, dallo scorso marzo, ma non c’è un vincolo preciso per la loro spesa e i dirigenti scolastici trovano cento problemi burocratici e rinunciano”.

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Sasso definisce “deludente” il Cts per non avere inserito l’aerazione nelle linee guida per la scuola e chiede “un provvedimento specifico“. Le misure del governo prevedono la dad per i non vaccinati nelle scuole superiori con due positivi in classe. “La distinzione tra vaccinati e no – dichiara il leghista – è una discriminazione del diritto allo studio. La scuola è luogo di inclusione, un brutto precedente“. Il sottosegretario continua a spingere per la didattica in presenza, perché “il milione di docenti italiani non è tutto pronto per questa nuova didattica”. Quella a distanza, poi, “per i ragazzi disabili è solo un male”, prosegue Sasso.

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